Etty Hillesum: la vita

Oltre tutti i fili spinati

La vita di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943, è diventata emblema del cammino di una donna, che, oltre tutti i fili spinati, interiori ed esteriori, ha voluto “pensare con il cuore”, alla ricerca di una sorgente molto profonda, il divino che è in noi, da riscoprire e liberare. Partendo da un proprio percorso di autoanalisi e di indagine spirituale, Etty Hillesum sceglie di confrontarsi con il dolore proprio e altrui, facendosi testimone delle miserie e delle ricchezze dell’esperienza del campo di concentramento. Si tratta di una scelta di resistenza esistenziale di fronte agli orrori del suo tempo, oltre l’odio, alla ricerca di un senso “altro” di sé e della relazione con gli altri.

Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso. Forse, alla lunga, in amore, se non è chiedere troppo
 

Il video, costruito con immagini storiche di repertorio provenienti dalle Teche Rai, è arricchito da alcuni brani dello spettacolo Etty Hillesum, la ragazza che non sapeva inginocchiarsi, libero adattamento di Gabriella Schina dal Diario e le Lettere di Etty Hillesum per la regia di Pia Di Bitonto, con l’interpretazione di Elisabetta Pozzi e la cantante Evelina Meghnagi. Lo spettacolo era compreso nel calendario di iniziative che hanno caratterizzato la rassegna Etty Hillesum. Diario 1941-1943 – Un mondo altro è possibile, promossa e organizzata nei primi mesi del 2002, dall’Istituzione Biblioteche del Comune di Roma e dal Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi Roma Tre. A seguire, Pippo Delbono, attore e regista, recita un riadattamento di un brano tratto dal diario di Etty; lo scrittore Erri De Luca ricostruisce con parole intense ed efficaci gli ultimi attimi della sua vita.

Etty Hillesum reagisce alla persecuzione nazista rinunciando all’odio, reagisce rinunciando a corrispondere con lo stesso sentimento, a ripagare dello stesso sentimento i suoi persecutori. Questa immensità di risposta non la posso nemmeno immaginare. La imparo, ma non la so immaginare…
 


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2002.