Adriana Cavarero. Filosofia e poesia
L'origine platonica della divaricazione
Adriana Cavarero, intervistata al Kum! Festival di Ancona, ci spiega il perché della divaricazione tra filosofia e poesia, che si fa risalire a Platone, il quale scaccia i poeti dalla Città ideale poiché i poeti, all'epoca cantori (Omero, Esiodo), per raccontare usavano la voce, identificata con l'elemento femminile ingannevole: le sirene incantatrici di Odisseo.
Le sirene sono delle narratrici, raccontano le guerre, e hanno questa voce così potente che sia il loro racconto, sia il modo di vocalizzarlo fa sì che i marinai vengano incantati e si sfracellino con le loro navi sulle rupi da cui proviene il canto.
Adriana Cavarero è professoressa di Filosofia politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Verona. Tra le fondatrici del pensiero della differenza sessuale, nelle sue ricerche ha fatto emergere le irrisolte questioni di genere nella tradizione filosofica. Le sue riflessioni vertono, da un lato, sul significato della narrazione e dell'espressione vocale nella costituzione dell'identità e, dall'altro, sulle pratiche di violenza collettiva legate alle trasformazioni della guerra contemporanea. Tra le sue opere: Nonostante Platone. Figure femminili nella filosofia antica (Roma 1990); Corpo in figure. Filosofia e politica della corporeità (Milano 1995); Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione (Milano 1997); A più voci. Filosofia dell'espressione vocale (Milano 2003); Orrorismo, ovvero della violenza sull'inerme (Milano 2007); Inclinazioni. Critica della rettitudine (Milano 2013).