Aime: fuori dal tunnel
La comunità della Val di Susa in lotta contro la TAV
L'antropologo Marco Aime ci porta nella Val di Susa, a contatto con quelle comunità nate in seguito al progetto della TAV. Comunità mai indagate antropologicamente: un nuovo tipo di aggregazione che si è condensata intorno a un nemico comune e che ora trova una chiave di lettura differente attraverso le pagine di Fuori dal tunnel (Meltemi 2016).
Dalla quarta di copertina del libro:
Marco Aime, forse il più noto antropologo italiano, ci consegna una vera etnografia del movimento No-Tav e delle lotte che da anni infuocano la val di Susa. Non un saggio contro i treni ad alta velocità, ma un lavoro di osservazione partecipante che racconta l'incontro con la popolazione locale e con i militanti arrivati da tutta Europa per dire che la val di Susa non si tocca. Fino ad alcuni anni fa parlare di val di Susa significava evocare immagini di montagne ricche di storia, celebri monasteri, rifugi cari agli escursionisti e ascensioni alpine come quelle al Rocciamelone, al Niblé, al Sommeiller. Da una ventina di anni a questa parte, invece, val di Susa è diventata sinonimo di lotta. Una lotta dura, intrapresa dagli abitanti della bassa valle e ben presto travalicata oltre i confini nazionali. Ma cosa rappresenta la val di Susa? Un ultimo baluardo di resistenza contro le richieste, spesso miopi, della modernità? Con questo libro Marco Aime ci consegna delle lenti per poter leggere meglio i difficili cambiamenti di una valle che ha deciso di non accettare le decisioni calate dall'alto.
Conosco la val di Susa da tantissimi anni, sin da bambino ci andavo a camminare poi ci ho fatto il militare nel lontano '77. E' una valle a cui sono molto vicino e da vent'anni a questa parte è stata caratterizzata dal movimento No-Tav. Ho deciso di occuparmi di questo: non tanto della questione tecnica, quanto di vedere in che modo la comunita della val di Susa è cambiata in seguito a questa lotta.
Marco Aime