Aristotele e l'etica. L'agire

L'uomo come animale politico

Lo storico della Filosofia Mario Vegetti (Milano, 1937 - 2018) e il filosofo francese Pierre Aubenque, intervistati per l'Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, parlano della concezione aristotelica dell`uomo come animale politico.
Vegetti pone al centro del suo intervento il problema dell`omicidio, che viene sottratto alla pratica tradizionale della vendetta, religiosa e gentilizia, per essere sussunto sotto l`ordinamento giuridico della polis. Testimonianza emblematica di questo trapasso sono Le Eumenidi di Eschilo, dove l`intervento di Atena nel giudizio del tribunale ateniese permette l`assoluzione di Oreste dall`accusa di matricidio.
Secondo Aubenque, Aristotele è il fondatore dell`etica come categoria filosofica. Si possono trovare prima di lui discorsi e formule di etica, per esempio in Democrito, o anche una vera e propria teoria morale, ma quest’ultima rimane iscritta, come accade ne La Repubblica di Platone, in un contesto politico.

Solo con Aristotele si fa chiara la distinzione, nell`ambito della filosofia pratica, tra azioni individuali che dipendono dall`etica e azioni collettive che riguardano la sfera politica. Pierre Aubenque

Se nelle città i filosofi non diventeranno re o quelli che ora sono detti re e sovrani non praticheranno la filosofia in modo genuino e adeguato, e potere politico e filosofia non verranno a coincidere, con la necessaria esclusione di quelli che in gran numero ora si dedicano separatamente all'una o all'altra attività, le città non avranno tregua dai mali.
Platone