Leonardo Caffo: Il maiale non fa la rivoluzione

Scrivere da animali

Leonardo Caffo insegna Studi Curatoriali, Fenomenologia delle Arti Visive e Teorie del Design alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. È anche docente di Ontologia (Filosofia Teoretica) presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. 
Nell’intervista proposta ci ricorda che ogni giorno, esclusivamente a scopo alimentare, uccidiamo milioni di animali di grossa taglia, che diventano cinquanta miliardi in un anno.
Gli animali vengono mangiati, indossati, usati per la ricerca scientifica o, se fortunati, messi dietro le sbarre di uno zoo oppure esposti alla berlina in un circo. Forse, chi ignora tutto questo è felice e inconsapevole: vive pensando che i peggiori dei mali siano oggi superati e che, nonostante tutto, la nostra vita sia una vita innanzitutto morale.

Possiamo lottare per i diritti degli animali soltanto all’interno di una cornice più ampia, che è quella dei diritti umani
Leonardo Caffo

Per capire cosa ne è, oggi, di tutto questo dolore, bisogna scrivere non da animalisti, ma da animali. La domanda che guida il saggio di Leonardo Caffo dal titolo Il maiale non fa la rivoluzione (Sonda, 2013) diventa dunque: che cosa penserebbe un maiale se avesse avuto la possibilità di indicarci la strada per quella rivoluzione che è la sua liberazione – ovvero la liberazione animale?
Una confutazione appassionata e rigorosa di tutte le visioni che relativizzano la sofferenza degli animali, con uno sguardo sempre attento alla società (dai cani liberati di Green Hill in Italia, a quelli sterminati in Ucraina, al nascente partito «animalista») e alle sue contraddizioni.
Una riflessione per ridefinire gli obiettivi del movimento di liberazione animale attraverso la definizione e la pratica dell’«antispecismo debole» – una nuova teoria, per un nuovo mondo.

Non è lontano il giorno in cui lo specismo ci risulterà altrettanto inaccettabile che il razzismo, ma perché ciò avvenga bisogna non cedere alla retorica e lavorare con finezza di analisi e con sottigliezza dialettica. È quello che Leonardo Caffo, il più promettente, versatile e originale tra i giovani filosofi italiani
Maurizio Ferraris, professore di Filosofia Teoretica, Università di Torino


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2013