Emilio Lledò. La ricerca della felicità

Aforismi

Il filosofo spagnolo Emilio Lledò parla del tema della ricerca del bene e del concetto di eudaimonia, termine approssimativamente traducibile in italiano con "felicità", ma il cui campo semantico, in greco, è più ampio. Lledò si sofferma in particolare sulla filosofia di Aristotele, il quale nell’Etica Nicomachea, dopo aver messo in stretto rapporto il perseguimento del bene con la ricerca della felicità e della virtù, confuta la teoria all’origine di questo termine, cioè che l’uomo non possa intervenire in alcun modo per conseguire la propria felicità.

Ma se la felicità è attività conforme a virtù, è logico che lo sia conformemente alla virtù più alta: e questa sarà la virtù della nostra parte migliore. Che sia l’intelletto o qualche altra cosa ciò che si ritiene che per natura governi e guidi e abbia nozione delle cose belle e divine, che sia un che di divino o sia la cosa più divina che è in noi, l’attività di questa parte secondo la virtù che le è propria sarà la felicità perfetta.
Aristotele

Dal punto di vista etimologico, eudaimonia denota una felicità, un piacere, che dipende dalla benevolenza del Daimon, un dio misterioso, che, arbitrariamente, dà ad alcuni e ad altri toglie, piuttosto che dall`agire autonomo dell`uomo.

Si ritiene, poi, che la vita felice sia conforme a virtù: e questa vita implica seria applicazione, e non consiste nel divertimento. Noi diciamo che le cose serie sono migliori di quelle fatte per ridere e per divertimento, e che, in ogni caso, l’attività della parte migliore dell’anima e dell’uomo più buono è quella di maggior valore; e l’attività del migliore è perciò stesso superiore e più idonea a procurare la felicità. 
Aristotele


Da Rai Teche: Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, 1992