Paolo Ercolani. Rileggere l`Elogio della follia

L'uomo fallibile di Erasmo da Rotterdam

Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua Follia è multiforme
Erasmo da Rotterdam

Paolo Ercolani, docente di Storia della Filosofia e di Teoria e tecnica dei nuovi media all’Università di Urbino, ci guida alla riscoperta di un grande classico della filosofia: quell'Elogio della follia, che Erasmo da Rotterdam scrisse agli albori del XVI secolo, e che, ancora oggi, rivela la propria vitalità. Come tutti gli umanisti, Erasmo vuole riportare l’uomo al centro dell’attenzione, ma l’uomo che gli interessa è un uomo fallibile, angosciato dal dubbio, che vive una condizione esistenziale caratterizzata dal “non senso”.
Dalla genesi dell'opera alla visione della donna che vi è implicata, dalla disanima della qualità più profonda della follia alle implicazioni "folli" dell'istituzione ecclesiastica, Erasmo rivela la parte più creativa, più necessaria della follia, componente costitutiva dell’uomo, facoltà necessaria per comprendere quel lato oscuro della nostra esistenza, che con la sola ragione ci sfuggirebbe e ci lascerebbe in una condizione di incompletezza e di tragedia personale.

Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna, che offusca l'animo, e la paura, che alla vista del pericolo distoglie dalle imprese. La follia libera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi
Erasmo da Rotterdam


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