Adriano Fabris: l`etica della comunicazione

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Adriano Fabris è docente di Filosofia morale all’Università di Pisa, dove insegna anche Etica della comunicazione e Filosofia delle religioni. Nella stessa Università è Direttore del C.I.Co. (Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Comunicazione).
Il titolo della sua conferenza, qui proposta, è: L’etica della comunicazione come critica della ragione pubblica.

Viviamo in un’epoca in cui siamo tutti in rete, ma non ci poniamo abbastanza spesso le domande etiche che ne conseguono: che cosa sto facendo? Che cosa vuol dire essere in rete? Che cosa dovrei fare in rete? Qual è il senso per cui me ne sto appiccicato ogni minuto a vedere qual è l’ultimo twitt di un mio follower?
Adriano Fabris

La rilevanza del tema “comunicazione” nel campo dell’etica ha assunto, oggi, un peso molto maggiore che in passato. In particolar modo, se ne sono occupati Karl-Otto Apel (1922 – 2017) e Jürgen Habermas (1929). Apel sostiene che sia la comunità universale della comunicazione, sia le condizioni intersoggettive del ragionamento debbano presupporre il rispetto di una norma morale, che richiede il riconoscimento degli stessi diritti a tutti i membri della comunicazione. Habermas, dal canto suo, insiste sulla natura ideale della norma, che per essere moralmente adeguata deve poter ottenere l’accordo di tutti. 

L’etica della comunicazione come critica della ragione pubblica può essere davvero uno strumento d’insegnamento e di sviluppo per la nostra democrazia. Ad un patto, però: che non si confonda “condivisione” con “partecipazione”. Il "like" che ricevo da qualcuno su un mio post è condivisione, ma quel qualcuno partecipa davvero a quello che io sto facendo? Interagisce in qualche modo? Mi fa crescere attraverso il suo intervento? 
Adriano Fabris


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2016, in occasione dell’International Summer School of Higher Education in Philosophy di Castelsardo (SS)

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