Filippo Silva. Esegesi dell'invisibile

Agostino e il problema dei signa translata

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        Intervento di Filippo Silva alla X Edizione 2018 della Scuola estiva internazionale di alta formazione filosofica (International summer school of higher education in philosophy, École d’été internationale en philosophie) Metafore: figure dell'alterità, fondata da Elio Matassi - Castelsardo (Sassari).
        Lo scopo che si propone Silva è di ripercorrere un tratto della meditazione agostiniana intorno al problema indicato da Gv 1,18, considerando innanzitutto il tentativo di giungere a una fondazione dell’orizzonte polisemico della Scrittura nel De Doctrina Christiana, in cui il vescovo di Ippona è spinto a porre a tema la distanza tra segno e cosa, rielaborando la distinzione, risalente ad Aristotele, tra signa propria e signa translata. In tal senso l’Ebraismo storico, da un lato deve essere positivamente accolto nell’orizzonte della Rivelazione e compreso nella sua funzione di pedagogo; da un altro, proprio in virtù di tale distanza, rischia costantemente di rimanere schiavo del segno facendo di esso la cosa stessa, sì che il Cristianesimo, in quanto riconduzione del senso figurato al senso proprio del divino, si configura come liberazione da siffatto gravame.

        Ma non vi è, forse, un senso strutturale della translatio? Si cercherà di mostrare in Agostino l’esplodere di tale quaestio, analizzandone la tematizzazione, fornita nel De Trinitate, circa il non-esse interno alla dimensione della substantia divina.

         

        Filippo Silva (Reggio Emilia, 1983) ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Metafisica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Attualmente collabora con l’Istituto Universitario Sophia nell’ambito del laboratorio “Quaestiones di Ontologia Trinitaria”. Ha pubblicato saggi in volume e in rivista sul rapporto tra idealismo tedesco e pensiero trinitario, in particolar modo:  Sullo spirito del cristianesimo, “Il Pensiero, Rivista di Filosofia” L, 2, 2011, p. 145-169;
  De generatione aeterna. La polemica di Schelling con i ‘teologi’, in Trinità in relazione. Percorsi di ontologia trinitaria dai Padri della Chiesa all’Idealismo tedesco, Edizioni Feeria, Firenze, 2015, p. 313-324; Figure del negativo: Mangel e Gewalt, “Il Pensiero, Rivista di Filosofia”, LV, 1, 2016, p. 121-140.
         

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