Massimiliano Fuksas: il brutto e il grottesco (8 di 8)

Dall'uomo agli spazi urbani

Da dove viene l'ispirazione? Perché l'uomo ha bisogno di esprimersi artisticamente? Che cos'è la bellezza? A questi interrogativi cerca di rispondere l’architetto Massimiliano Fuksas, che, quotidianamente, nel proprio lavoro, utilizza i meccanismi creativi.
L'intervista è divisa in otto unità, ciascuna della quali si concentra su un aspetto peculiare dell'esperienza creativa. L’ottava – e ultima - è dedicata alla riflessione sul ruolo del brutto e del grottesco.
Brutto e grottesco, sostiene Fuksas, non devono essere, necessariamente, riferiti all’uomo. Trasferendo il concetto agli spazi urbani, ci rendiamo conto, per esempio, che le periferie, certe periferie, sono “brutte”, ma rappresentano un condensato di vissuto che i centri storici, ormai depauperati delle loro funzioni originarie, non offrono più. 

Nell’entrare in un bar di periferia, e questo Pasolini lo aveva capito prima di tutti, c’è qualcosa di profondo, che ti fa capire la condizione umana
Massimiliano Fuksas


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2013

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