Gian Carlo Caselli. La verità sul processo Andreotti

Un reato prescritto ma commesso

 

In questa breve intervista, realizzata in occasione del festival Dialoghi di Trani 2018, l'ex magistrato Gian Carlo Caselli parla del libro scritto a quattro mani con Guido Lo Forte, "La verità sul processo Andreotti" (Laterza 2018)

Le verità che emergono da questo processo fanno paura e fa paura il tentativo di nasconderle e stravolgerle, come se il rapporto tra mafia e politica fosse un'invenzione. La sentenza della Corte d'Appello, confermata dalla Cassazione, stabilisce che l'imputato è responsabile del delitto di associazione a delinquere con Cosa Nostra per averlo commesso. Pertanto, parlare di assoluzione per un reato prescritto, ma commesso è una bestemmia: un imputato assolto per aver commesso il fatto è un ossimoro da capogiro.

Gian Carlo Caselli è magistrato in pensione dal dicembre 2013. Entrato in Magistratura nel dicembre 1967, è stato giudice istruttore a Torino. Dal 1986 al 1990 componente del Csm eletto nelle liste di Md. Presidente della Corte d’Assise, nel 1992 dopo la morte di Falcone e Borsellino, ha chiesto di essere trasferito a Palermo dove ha diretto quella Procura. Successivamente capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) e rappresentante italiano in Eurojust, struttura di coordinamento delle indagini transnazionali. Infine Procuratore generale di Torino e poi Procuratore della Repubblica. Attualmente dirige in Coldiretti la segreteria scientifica dell’Osservatorio sulla criminalità nel settore agroalimentare. E' autore di pubblicazioni sui temi della legalità e della giustizia.