Gianfranco Maraniello. L'arte contemporanea
La conoscenza dei processi creativi
Gianfranco Maraniello, direttore del MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, intervistato al Festival della Filosofia di Modena - Le forme del creare, parla delle nuove forme dell'arte contemporanea.
All’inizio del XX secolo l’arte ha conosciuto una svolta irreversibile, è venuta a conoscenza dei propri processi creativi, si è interrogata sulle proprie premesse ed è diventata un’arte che ha coscienza delle proprie condizioni di accadimento. L’arte riflettendo sulla condizione stessa di possibilità del proprio agire ripercorre il destino di tutti i grandi saperi e discipline del XX secolo, come la filosofia o la musica.
L’arte contemporanea interroga le proprie premesse, le proprie condizioni di apparizione e quindi non è più concepita nella neutralità di un’opera autonoma rispetto alle condizioni del suo emergere. Per questi motivi il museo è oggi un luogo privilegiato nella riflessione degli artisti, diventa il presupposto per immettere oggetti nella storia dell’arte, oggetti che trovando collocazione nel museo definiscono il proprio statuto di opere d’arte.
Gianfranco Maraniello è Direttore del MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto. Ha diretto anche GAM - Galleria d’Arte Moderna di Bologna, poi MAMBO - Museo d’Arte Moderna di Bologna e infine l’Istituzione Bologna Musei. Nel 2006 stato curatore della Biennale internazionale d’arte contemporanea di Shanghai. È stato docente in Master presso la LUISS di Roma e l’Accademia di Brera. Nella sua attività curatoriale ha realizzato mostre, tra gli altri, di Morandi, De Chirico, Penone, Zorio, Calzolari, Guerzoni. Tra le sue pubblicazioni: Giuseppe Penone. Scritti (1968-2008) (con J. Watkins, Bologna 2009); Franco Guerzoni. Archeologia senza restauro (Milano 2015).