Giulio Giorello: fede e ragione

Restare nel finito

Il filosofo della scienza Giulio Giorello, in una puntata Mosaico - Mediateca per le scuole, dialoga con gli studenti sul rapporto tra fede e ragione. S'interroga con loro sugli eventuali ostacoli che la fede può opporre o aver opposto alla ricerca scientifica. Per lui sia la Chiesa che la ricerca scientifica sono grandi istituzioni “politiche”. La scienza non deve più lottare – come nel passato - contro i dogmi della Chiesa, anzi oggi le sue ragioni sono dominanti, mentre la Chiesa ha compiuto un arretramento nel tentativo di descrizione del mondo. 

La dottrina è un insieme di frasi, di teorie… quindi, questa, secondo me, rischia di più di entrare in conflitto con la scienza. La fede, per chi ce l’ha, credo che sia un grande dono. E un dono non entra in conflitto con niente. Non entra in conflitto con la matematica, con la fisica e nemmeno con la filosofia… È un grande dono. La dottrina, invece, no. La dottrina vuole dire come è fatto il mondo, oppure vuole dire come dobbiamo comportarci
Giulio Giorello

Giorello dichiara il proprio ateismo, che non viene vissuto come una forma di “fede”, ma come interrogativo continuo. Secondo il suo pensiero è stato lo stesso Cristo a mettere in crisi la religione perché ha collocato la divinità all'interno della natura, della storia e degli uomini. 
Si parla poi della “sconfitta di Dio” di fronte a eventi catastrofici come Auschwitz, del rapporto tra libero arbitrio e predestinazione, della relazione tra integralismo e libertà della ricerca scientifica.

Se anche la Provvidenza c’è, è così al di là della nostra mente che le nostre menti finite non la colgono nei suoi disegni profondi? Allora, forse, tanto vale restare nel finito e porsi di fronte a quello che non funziona, al dolore, alla sofferenza, in atteggiamento puramente laico
Giulio Giorello


Giulio Giorello (1945-2020) è stato professore Ordinario di Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano, Presidente della Società italiana di logica e filosofia della scienza, Direttore della collana Scienza e Idee dell’editore Raffaello Cortina e dal 1985 ha collaborato con il Corriere della Sera. Allievo di Ludovico Geymonat, filosofo marxista eretico e neopositivista, si era laureato in Filosofia nel 1968 e in Matematica nel  1971, scelte dettate dalla profonda convinzione della necessità del superamento delle barriere tra il pensiero umanistico e quello scientifico. Riusciva ad affrontare temi complessi in forma divulgativa spaziando  dall’etica, alle neuroscienze, alla paleontologia, alla psicologia, alla fisica delle particelle, alla mitologia, ai fumetti, tra i quali in particolare amavaTex Willer e Topolino. È stato definito da Nuccio Ordine uno degli ultimi pensatori eretici del Novecento, per le sue prese di posizione contro ogni forma di dogmatismo, di cortigianeria, di intolleranza, che lo avevano portato a compiere celebri battaglie nelle aule universitarie, nelle scuole, nelle piazze, dove con la sua parola coinvolgeva e travolgeva qualsiasi tipo di uditorio.
Tra i suoi numerosi saggi: Filosofia della scienza (Milano 1992); Giordano Bruno (con M. Ciliberto, Milano 2004); Prometeo, Ulisse, Gilgameš (Raffaello Cortina 2004); Di nessuna chiesa (Raffaello Cortina 2005); La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic (Raffaello Cortina 2007); Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti (con Dario Antiseri, Bompiani 2008); Lo scimmione intelligente (con Edoardo Boncinelli, Rizzoli 2009); Lussuria (il Mulino 2010); Senza Dio (Longanesi 2010); Ricerca e carità (con Carlo Maria Martini, Edizioni San Raffaele 2010); Il tradimento (Longanesi 2012); La matematica della natura (con V. Barone, Il Mulino, 2016), L’etica del ribelle. Intervista su scienza e rivoluzione (a cura di P. Donghi, Laterza, 2017); L'incanto e il disinganno: Leopardi (Guanda 2016, con Edoardo Boncinelli); Giardini del fantastico (Edizioni ETS 2017, con Pier Luigi Gaspa).