Giuseppe Bedeschi. La critica di Adorno ai mass media

Aforismi

Giuseppe Bedeschi, in un'intervista dell'Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche del 1995, parla della critica che Theodor Adórno (Francoforte sul Meno, 1903 - Visp, Vallese, 1969), uno dei principali esponenti della scuola di Francoforte, ha  mosso all`industria culturale nel sistema dei media, ispirando e infiammando la contestazione studentesca degli anni Sessanta.

Dal punto di vista di Adorno i mass media non sono meri contenitori, ma apparati ideologici per la creazione e la diffusione di linguaggi standardizzati e, in definitiva, per l`integrazione dell`individuo nel sistema di dominio esistente. La pubblicità è, secondo Adorno, uno dei più potenti strumenti di seduzione, di manipolazione, di addomesticamento delle coscienze in vista di un generale conformismo.

L`alternativa all`alienazione della società industriale è indicata da Marcuse, altro esponente della scuola di Francoforte, nel gioco (L`uomo a una dimensione, 1964), in cui l`uomo realizza quella libertà che il lavoro gli nega.

Giuseppe Bedeschi è un filosofo politico e storico della filosofia italiano. Dopo aver insegnato nell’università di Cagliari e nell’Istituto universitario orientale di Napoli, è diventato ordinario di filosofia morale e poi di storia della filosofia nell’università di Roma La Sapienza. Ha dedicato i primi anni della sua ricerca filosofica, sulla scia della scuola di G. Della Volpe, al rapporto Marx-Hegel; ha quindi approfondito aspetti del marxismo studiando, in particolare, G. Lukács, K. Korsch  e la scuola di Francoforte (Alienazione e feticismo nel pensiero di Marx, 1968; Introduzione a Lukács, 1970; Politica e storia in Hegel, 1973; Introduzione a Marx, 1981; Introduzione alla Scuola di Francoforte, 1985). In tali studi ha privilegiato un approccio critico al marxismo, indagando nell'opera di Marx soprattutto i lineamenti di una sociologia delle formazioni economico-sociali e delle ideologie. A partire dalla fine degli anni Settanta si è avvicinato alle critiche al marxismo elaborate da H. Kelsen, M. Weber, J. Schumpeter, e riprese in Italia da L. Colletti. Ha poi approfondito i grandi temi etico-politici del liberalismo (Storia del pensiero liberale, 1990; Il pensiero politico di Tocqueville, 1996; Il pensiero politico di Kant, 1997). Da tale punto di vista ha ricostruito il dibattito politico novecentesco in Italia, che ha visto fortemente condizionato da miti e ideologie, e da un estremismo privo di un rigoroso progetto riformista (La parabola del marxismo in Italia 1945-1983, 1983; La fabbrica delle ideologie: il pensiero politico nell'Italia del Novecento, 2002).