Peter Greenaway: il cinema è arte, non è la realtà

Guardare, guardare, guardare

Altro che “società delle immagini”! Per Il regista britannico Peter Greenaway - intervistato al Biografilm Festival 2017, dove ha tenuto una masterclass per gli studenti bolognesi – la nostra è la “società della parola”. Anche tra coloro che dovrebbero essere addetti ai lavori della televisione e del cinema è quasi totalmente assente la cultura dell’immagine. Un regista, un operatore, ma anche un giornalista televisivo dovrebbero, secondo Greenaway, studiare arte per almeno due anni prima di intraprendere quelle professioni. Tagliente, sarcastico, appassionato, il cineasta precisa fino in fondo che cosa significhi, per lui, esprimersi per immagini.

Il cinema dovrebbe avere a che fare con il “vedere” e il “guardare”. Dovrebbe comunicare tramite le immagini e non tramite il testo. Eppure, potrei accusare molte persone di essere analfabete visive. […] La maggior parte di noi non fa che parlare, parlare, parlare, mentre è molto poco e molto malamente educata al guardare, guardare, guardare
Peter Greenaway

Greenaway si interroga anche sul rapporto tra il cinema e la realtà e dice la sua sul cosiddetto “realismo cinematografico”, sul ruolo della Tv, sulla peculiarità del linguaggio del cinema.

Il realismo è noioso. Posso anche bussare alla ragazza della porta accanto per sapere quello che vuole o pensa, ma perché dovrei metterla in un film? Perché la dovrei far rientrare nella nozione di "realtà’" E, in fin dei conti, che cos'è la realtà?
Peter Greenaway


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2017