La nascita della filosofia: le origini

Lo spirito avventuroso del pensiero astratto

Tutto ciò che è umano, comunque appaia, è umano soltanto perché vi opera, e vi ha operato, il pensiero. Ma, sebbene il pensiero sia, in tal modo, l’essenziale, il sostanziale, la sua attività si rivolge ad oggetti disparati. Esso, però, deve essere considerato come la cosa più alta non già quando si rivolge ad altre cose, ma soltanto quando, occupato esclusivamente di sé, dell’oggetto tra tutti il più nobile, cerca e trova sé stesso
Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Hans Georg Gadamer (1900 – 2002), uno dei più noti e autorevoli filosofi del Novecento, considerato il padre dell’ermeneutica contemporanea, ritiene che la nascita di simboli astratti per la comunicazione - cioè la scrittura alfabetica – rappresenti una tappa fondamentale nella conquista del pensiero astratto: un passo assai più importante dell’invenzione del computer.
Per Vittorio Hösle (1960), docente di Filosofia alla Notre Dame University (Indiana, USA) e Accademico ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, la filosofia è nata nell`area mediterranea perché la conquista del mare presuppone, oltre ad una serie di conoscenze di tipo tecnico e astronomico, uno spirito avventuroso superiore a quello proprio di civiltà abituate ad abitare solo la terra e ad avere pochi contatti con altri popoli. Quindi, non è un caso che il pensiero filosofico si sia sviluppato in città dell’Asia Minore, come Mileto, aperte agli influssi della civiltà egiziana e mesopotamica.

Credo che se uno spettatore di un altro pianeta vedesse una mappa del nostro globo, potrebbe dire a priori che la filosofia dovesse svilupparsi nell’area mediterranea
Vittorio Hösle


Da Rai Teche: Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, 1996