Luigi Zoja. Etica ed estetica

Dalla separazione all'unità

Quand'è che in Occidente i concetti di Bello e di Buono, ossia l'etica e l'estetica saldamente, uniti nell'antichità classica - soprattutto in Grecia - si sono separati? Ce lo spiega qui lo psicanalista Luigi Zoja, intervistato al festival Dialoghi di Trani 2018.

L'unità di etica ed estetica ispirava l’intera civiltà greca, Roma in parte segue questo modello greco, anche se già costruisce una società di tipo quantitativo votata all’espansione infinita.

 

Un momento decisivo per quanto riguarda la separazione di etica ed estetica è il protestantesimo, che nasce dalla giusta istanza di combattere la corruzione della Chiesa romana, ma che al tempo stesso fonda, soprattutto nel ramo estremo del puritanesimo americano, la tendenza all’essenzialità.

Anche l’edificio Chiesa tende ad essere sempre più spoglio, per concentrare l’attenzione sul messaggio. Negli Stati Uniti si coglie in maniera più evidente la mancanza di estetica, tutto diventa funzionale e ormai anche da noi ormai la bellezza è diventata sempre più un fatto privato, per grandi collezionisti d’arte, rinchiusa in spazi privati. 

La funzionalità domina, per cui non è più offerta a tutti come in passato la possibilità di contemplare la bellezza delle facciate degli edifici, che appartiene a chi la guarda. 
 

Luigi Zoja, psicoanalista di fama mondiale, è stato presidente dell’Associazione Internazionale di Psicologia Analitica e ha vinto due Gradiva. Con Einaudi ha pubblicato La morte del prossimo (2009), In difesa della psicoanalisi (2013, con S. Argentieri, S. Bolognini e A. Di Ciaccia) e Nella mente di un terrorista. Conversazione con Omar Bellicini (2017).