Intervista a Manlio Sgalambro

Un viaggio oltre il luogo comune

Intervista a Manlio Sgalambro - Catania 19 Luglio 2012

Invito al Viaggio è il titolo una poesia di Charles Baudelaire (I Fiori del male, 1857) riscritta da Manlio Sgalambro e divenuta il testo di una canzone di Franco Battiato. Invitare qualcuno al viaggio, come dice lo stesso Battiato nell’intervista, è invitarlo a lasciare i propri luoghi comuni, una rinuncia indispensabile per intraprendere il percorso della riflessione filosofica.
Manlio Sgalambro (Lentini, 9 dicembre 1924 - Catania, 6 marzo 2014), filosofo e poeta italiano, racconta le origini della sua “vocazione”, rivendicando  la distanza della propria filosofia da quella accademica, che ha ridotto il filosofo ad “impiegato”, e dalle filosofie “pratiche” contemporanee.
Sgalambro recupera da Julien Benda  il concetto di “chierico” per “ristabilirlo nella filosofia operativa”, parla dell’Etica di Spinoza, come di  un’opera “pericolosa”, che egli ha tenuto accanto per tutta la vita come un testo sacro, definisce il Saggio, l’Essais un genere che, con Montaigne, apre la modernità,  un “assaggio”, contrapposto al trattato, alla sistematicità. Sgalambro si spinge fino alla critica del concetto stesso di concetto di cultura, definendolo un concetto negativo, e fa una lucida analisi della politica attuale e delle contraddizioni contenute nel concetto stesso di democrazia.