Marc Augé. Le nuove paure
Il ruolo dei media
Da cosa derivano le paure che affliggono le società contemporanee? Cosa hanno di diverso rispetto al passato? E come poterne acquisire consapevolezza in modo da non restarne vittime? Nel suo saggio dal titolo Le nuove paure. Che cosa temiamo oggi? (Bollati Boringhieri 2013) l'antropologo Marc Augé indaga l'ansia generalizzata che stringe come una morsa la nostra contemporaneità, analizzandone le conseguenze soprattutto nelle società industrializzate.
Dalla quarta di copertina:
Da vero illuminista, Marc Augé possiede il talento di rivelarci a noi stessi. Questa volta spingendoci a scrutare nello specchio scuro di ciò che collettivamente temiamo di più. Ma è davvero così terribile quello che riusciamo a distinguere? Certo, abbiamo l'impressione di vivere immersi nella paura, perché inquietudine e angoscia hanno la sinistra capacità di addensarsi e incupire il nostro orizzonte. Insomma, la paura fa sistema, crea contagio, induce visioni apocalittiche, disegna l'habitat dell'incubo, dall'allarme alimentare o pandemico all'emergenza climatica al rischio terroristico: l'insieme rilegato dalla crisi planetaria. Augé però non cade ostaggio di questa cupezza indifferenziata. Preferisce perlustrarla, inventariarne gli aspetti, interrogarsi sul loro senso. Così scomposte da una lente antropologica, le paure attuali si rivelano spesso artificiose, fomentate da media ansiogeni, o si riaffacciano, sublimate, là dove non ci aspetteremmo di trovarle, oppure lasciano affiorare sgomenti antichi. Ma discernere le minacce vere - innanzi tutto la rottura del legame sociale - è la prima mossa per allentare la presa che la paura ha su di noi.
Marc Augé, già directeur d’études presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, di cui è stato a lungo Presidente, dopo aver contribuito allo sviluppo delle discipline africanistiche ha elaborato un’antropologia dei mondi contemporanei attenta alla dimensione rituale del quotidiano e della modernità. Tra le sue opere tradotte di recente: Tra i confini. Città, luoghi, interazioni (Milano 2007); Il mestiere dell’antropologo (Torino 2007); Il bello della bicicletta (Torino 2009); Il metrò rivisitato (Milano 2009); Per un’antropologia della mobilità (Milano 2010); Straniero a me stesso (Torino 2011); Futuro (Torino 2012); Per strada e fuori rotta (Torino 2012); Le nuove paure (Torino 2013); I paradossi dell’amore e della solitudine (Modena 2014); L’antropologo e il mondo globale (Milano 2014); Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste (Milano 2014); Fiducia in sé, fiducia nell’altro, fiducia nel futuro (Roccafranca 2014); Etica civile: orizzonti (Padova 2015); La forza delle immagini (Milano 2015); Le tre parole che cambiarono il mondo (Milano 2016); Un altro mondo è possibile (Torino 2017). È componente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.