Mario Lentano, Nomen

Il nome proprio nella cultura romana

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        Nel suo saggio Nomen, Il nome proprio nella cultura romana, pubblicato dal Mulino, Mario Lentano usa il nome proprio come strumento per scrutare dall'interno il mondo romano, le sue consuetudini, i suoi valori. La cultura romana ha riflettutto a lungo su questo argomento: i nomi sono predittivi e sono oggetti che producono effetti sulla realtà.

        Sappiamo dagli autori antichi che quando un console doveva chiamare un esercito cominciava da nomi come Valerio, Statorio, Salvo, nomi di buono auspicio, che indicavano concetti positivi.
         

        Mario Lentano (1964) insegna Lingua e letteratura latina all'Università di Siena ed è membro del Centro di Antropologia del Mondo Antico. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui da ultimo «Signa culturae». Studi di antropologia e letteratura latina (2009), La memoria e il potere. Censura intellettuale e roghi di libri nella Roma antica (2012) e Il mito di Enea (Einaudi 2013, con M. Bettini). Ha partecipato inoltre alla stesura di testi e manuali per la scuola e curato la traduzione commentata di classici latini e greci.

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