Massimo Carboni. Il genio è senza opera

Filosofie antiche e arti contemporanee

Massimo Carboni, intervistato al Festival della Filosofia di Modena del 2017 Le forme del creare, racconta il suo libro Il genio è senza opera. Filosofie antiche e arti contemporanee.
I filosofi presocratici e i filosofi ellenistici filosofavano con la vita, con l’esempio pratico e il loro comportamento costituiva una filosofia di vita. Questo aspetto ci rimanda a vedere le convergenze esistenti alle origini tra le discipline orientali e la filosofia occidentale, perché come è noto il maestro orientale insegna con esempi di vita. L’arte oggi si identifica non più solo con la rappresentazione e la produzione di cose materiali ma anche con una pratica performativa, che lascia dietro di se non opere ma comportamenti esemplari. In qualche modo gli artisti contemporanei potrebbero essere identificati con gli eredi di quella filosofia vivente che è stata alle origini del pensiero occidentale.

Massimo Carboni insegna Estetica presso l’Università della Tuscia di Viterbo e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Storico e critico dell’arte e teorico dell’estetica, si è occupato di questioni filosofiche che intersecano la pluralità delle espressioni artistiche, lo statuto delle tecniche e la radice antropologica dell’espressione. Tra i suoi libri recenti: L’occhio e la pagina. Tra immagine e parola (Milano 2002); Lo stato dell’arte. L’esperienza estetica nell’èra della tecnica (con P. Montani, Roma-Bari 2005); La mosca di Dreyer. L’opera della contingenza nelle arti (Milano 2007); Di più di tutto. Figure dell’eccesso (Roma 2009); Le arti e la tecnica: gli scenari futuri, in Terzo Millennio(Enciclopedia Italiana Treccani, 2010).