Nuccio Ordine. L'utopia della solidarietà

La dignità dei grandi valori

Il filosofo Nuccio Ordine, intervistato al Festival Materadio, la festa di Radio3 del 2016 Utopie e Distopie, parla del tema dell’utopia. I grandi classici, da Tommaso Moro, che ha coniato il termine, alla Città del sole di Tommaso Campanella, alla Nuova Atlantide di Francesco Bacone, sono testi di critica alla società esistenti, allora come oggi, dominate da terribili ingiustizie e dai fanatismi ideologici e religiosi. Utopia è la costruzione di un mondo più solidale, Campanella diceva che se uno pensa alla sua famiglia e ai suoi egoismi non rispetta l’amore per il bene comune.

Oggi dopo il fallimento dei tentativi dei paesi comunisti di abolizione della proprietà privata, bisogna riformare il capitalismo attuale: non è possibile costruire un’Europa a servizio delle banche e della finanza, non è possibile, per fare un esempio, scaricare il peso del debito pubblico dei paesi più deboli come la Grecia sui pensionati, riducendoli alla fame e nello stesso tempo non fare alcuna legge per far pagare le tasse alle grandi multinazionali.

L’idea di convivenza pertanto rimanda alla costruzione di una società migliore e tutte quelle discipline come la musica la letteratura, l’arte, che oggi sono considerate inutili perché non producono profitto, sono invece i saperi di cui noi abbiamo più bisogno, perché possono rendere l’umanità più umana.

L’umanità può riuscire a riscoprire i grandi valori nel momento in cui riesce a far comprendere ai giovani che la dignità dell’uomo non sta nel denaro ma nei grandi valori come il rispetto per la giustizia, l’amore per il bene comune e soprattutto la solidarietà umana.

Nuccio Ordine (Diamante, 1958 - Cosenza, 2023) è stato tra i massimi studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno, cui ha dedicato tra gli altri i saggi, tradotti in varie lingue, La cabala dell'asino: asinità e conoscenza in Giordano Bruno (1987), La soglia dell'ombra: letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno (2003) e Contro il Vangelo armato: Giordano Bruno, Ronsard e la religione (2007). Tra i temi centrali dei suoi studi quelli sul dialogo e la novella cinquecenteschi (Teoria e situazione del dialogo nel Cinquecento, 1987; Teoria del riso e teoria della novella nel Cinquecento, 1996) e quelli sulle relazioni tra i saperi del Rinascimento (Le rendez-vous des savoir. Littérature, philosophie et diplomatie à la Renaissance, 1999).
Dal 2001 è stato professore ordinario di Teoria della letteratura presso l'Università della Calabria e dal 2005 di Letteratura italiana nel medesimo ateneo. 
Insignito in Francia dei titoli di cavaliere (2009) e di commendatore (2014) dell'Ordre des palmes académiques, oltreché della Légion d’honneur (2012), Nuccio Ordine è stato inoltre membro d’onore dell’Istituto di filosofia dell’Accademia russa delle scienze (2010), curatore di prestigiose collane editoriali nazionali ed estere e collaboratore del Corriere della sera. 
Dottore honoris causa della Pontificia Università di Comillas, era presidente del Centro Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani di Cosenza.
Nel 2023 era stato insignito del premio Principessa delle Asturie 2023 per la Comunicazione e le Scienze umane, riconoscimento che avrebbe dovuto essergli consegnato nel prossimo autunno. Tra i suoi lavori più recenti i saggi L'utilité de l'inutile: manifeste (2013; trad. it. L’utilità dell’inutile. Manifesto, 2013) in cui ribadisce la necessarietà di quei saperi il cui valore essenziale è scevro da finalità utilitaristiche, Tre corone per un re. L'impresa di Enrico III e i suoi misteri (2015), serrata indagine sulla politica attuata dal sovrano francese per porre fine ai fanatismi e alle guerre di religione, Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale (2016), illuminante invito alla lettura dei testi fondamentali della letteratura mondiale, Gli uomini non sono isole. I classici ci aiutano a vivere (2018) e George Steiner. L'ospite scomodo (2022), testimonianza dell'amicizia personale e intellettuale con il critico.