Paolo Virno. Le possibilità della convivenza

Il linguaggio

Paolo Virno, intervistato al Festival della Filosofia di Modena del 2016, parla delle diverse possibilità della convivenza, analizzate dal punto di vista del linguaggio.
Il linguaggio umano permette forme di convivenza assai più complesse di quelle che conoscono altre specie ma ha in sé anche una forza distruttiva dell’intesa e della cooperazione, c’è un’unica radice per la crisi e per il potenziamento della convivenza sociale. La convivenza umana è il frutto di una lacerazione ricomposta, la possibilità che prevalga almeno a tratti il reciproco riconoscimento e l’accordo tra esseri umani rispetto alla sopraffazione è una “possibilità” storica che non affonda in nessun modo in quelli che sono i tratti invarianti della natura umana.
Non esiste un presupposto biologico che ci porta alla fraternità e proprio perché sappiamo che il vivente umano in quanto linguistico è pericoloso possiamo costruire delle istituzioni per difenderci da questo pericolo.
Virno parla della dimensione del gioco, ricordando che in inglese to play o in tedesco spiel o in francese jouer significano al tempo stesso giocare e recitare, che sono forse i modi in cui familiarizziamo con il “possibile” addomesticandolo in forme storiche volta per volta determinate anziché farcene sopraffare.

Il gioco come diceva il grande psicoanalista inglese Donald Winnicott non è né veramente fuori di noi né veramente dentro di noi, ma è
una dimensione intermedia, come lo sono peraltro la cultura o l’arte o la religione: qualcosa che ci appartiene intimamente ma che non fa parte della nostra psiche qualcosa che è fuori ma che non ci è estranea.



Paolo Virno è professore di Filosofia del linguaggio presso l'Università di Roma Tre. I suoi studi sono dedicati alla filosofia del linguaggio e all’etica della comunicazione linguistica in riferimento alle forme di vita metropolitane della modernità post-fordista, anche in chiave di rivisitazione dell'eredità del pensiero di Marx. Tra i suoi libri recenti: Quando il verbo si fa carne (Torino 2003); Scienze sociali e "natura umana". Facoltà di linguaggio, invariante biologico, rapporti di produzione (Catanzaro 2003); Motto di spirito e azione innovativa. Per una logica del cambiamento (Torino 2005); E così via, all’infinito. Logica e antropologia (Torino 2010); Convenzione e materialismo. L’unicità senz’aura (Roma 2011); Saggio sulla negazione. Per un’antropologia linguistica (Torino 2013); Grammatica della moltitudine. Per un’analisi delle forme di vita contemporanee (Roma 2014); L’idea di mondo. Intelletto pubblico e uso della vita (Macerata 2015).