Salvatore Settis. Vedere la cultura
Cultura, creatività, uguaglianza
Salvatore Settis, intervistato durante il festival Dialoghi sull'uomo edizione 2017, tenutosi a Pistoia dal 26 al 28 maggio, ci parla della cecità che stiamo avendo nei confronti della cultura, intesa come bene materiale e immateriale, a partire dal suo libro Cieli d'Europa. Cultura, creatività, uguaglianza (Utet 2017).
Le distruzioni intenzionali di opere d'arte, l'incuria che affligge i monumenti e i paesaggi, il declino delle città storiche e il diffondersi dei ghetti urbani sono i multiformi segnali di una crisi che non è solo economica e politica, ma culturale. Stiamo disimparando a convivere con il nostro passato, a cui non sappiamo più guardare se non con nostalgia o con disagio. Per capire quel che sta accadendo, nessun osservatorio è più adatto di questa Europa sempre più disgregata, troppo spesso ridotta a progetto economico-politico in cui la cultura ha un ruolo gregario. Eppure, dall'eudaimonia di Aristotele al flourishing dell'odierna filosofia morale, la cultura è da sempre risorsa e motore dell'economia e della società, ma anche della democrazia, dell'uguaglianza, della giustizia. Partendo proprio dall'orizzonte europeo come intersezione fra opposti campi di forza (l'economia e la cultura, le identità nazionali e i flussi migratori, il passato e il futuro), Salvatore Settis affronta alcune idee vigenti di "cultura" e "culture", tra potenziali conflitti e possibili convergenze. Non soltanto quindi il lascito della civiltà greco-romana e della cultura rinascimentale, non soltanto la grande Mitteleuropa. È necessario un quadro più articolato e una maggiore consapevolezza delle "Europe" che compongono questa Europa. Una memoria culturale plurale è infatti il terreno di crescita di una creatività che non miri all'effimera felicità del successo: un sentimento che incardini l'individuo nella vasta comunità europea. A noi italiani va riconosciuto un merito, e spetta un compito. Riconoscendo ai cittadini il diritto alla cultura, la nostra Costituzione ha saputo guardare lontano: occorre farne tesoro ed espandere questa idea fino a contagiare l'Europa intera.
Salvatore Settis archeologo e storico dell'arte, ha diretto il Getty Research Institute di Los Angeles e la Normale di Pisa. È presidente del Consiglio scientifico del Louvre. Accademico dei Lincei, ha avuto due lauree honoris causa in giurisprudenza (Padova e Roma 2). Collabora con «la Repubblica», «Il Sole 24 Ore» e «l'Espresso». Tra i suoi libri pubblicati per Einaudi ricordiamo Italia S.p.A. L'assalto al patrimonio culturale (2002), Futuro del 'classico' (2004), Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile (2010, 2012 e 2019), Azione popolare. Cittadini per il bene comune (2012), Costituzione incompiuta. Arte paesaggio ambiente (2013, con A. Leone, P. Maddalena e T. Montanari), Se Venezia muore (2014), Costituzione! (2016) e Architettura e democrazia (2017).