Sofia Adami. Eterni estranei

Vampirismo e umanesimo in Furio Jesi

L'Intervento di Sofia Adami alla X Edizione 2018 della Scuola estiva internazionale di alta formazione filosofica (International summer school of higher education in philosophy, École d’été internationale en philosophie) “Metafore: figure dell'alterità”, fondata da Elio Matassi, Castelsardo (Sassari)

Il vampiro è per l'uomo civile l'eterno diverso perché sfida col proprio essere al contempo vivo e morto, e quindi né vivo né morto, la distinzione tipicamente umana tra regno dei morti e regno dei vivi. Ma «estranea alla vita e alla morte, poiché né vita né morte la contengono univocamente» è per Furio Jesi «la verità» (Spartakus. Simbologia della rivolta). L'esame delle prerogative che fanno del vampiro una figura del vero conduce al tema, centrale in Jesi, della conoscenza come iniziazione: come capacità di passare, tramite morte rituale, dal mondo dei viventi all'Aldilà e di fare ritorno, segnati indelebilmente dall'esperienza dell'Altrove, ma riportando con sé un sapere «altro» che è l'unico sapere autentico e il cui possesso solo consente di partecipare alla comunità in quanto non più adolescenti, ma adulti. Ponendo la struttura iniziatica a fondamento della collettività umana, Jesi tratteggia un'umanità che è privilegio nello stesso momento in cui è menomazione: se essere estranei perché vivi-morti – vivi e toccati dalla morte – è condizione del sapere ciò che è necessario sapere, cioè del diventare uomini, il «vero uomo» altri non sarà che il diverso – il vampiro...


Sofia Adami (Venezia, 1991) ha studiato Filosofia all'Università di Trento, laureandosi in Pensiero ebraico. Attualmente è dottoranda in co-tutela tra Trento e l'Istituto di studi italiani dell'Università della Svizzera Italiana e lavora a una tesi su filosofia ed esoterismo in Furio Jesi. 

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