Verità e ricerca nel cristianesimo

Vittorio Alberti

Nel processo a Gesù Pilato non comprende il linguaggio di Gesù perché, secondo Vittorio V. Alberti, non riesce a intendere la verità come un processo speculativo, ma come un mero fatto. Il silenzio con cui Cristo risponde alla domanda di Pilato: "Cos'è la verità?" è il silenzio che noi stessi possiamo riempire con la nostra ricerca, è uno spazio di libertà.

Alberti cita don Chisciotte, che si batte per un regno spirituale e trascina nella sua battaglia Sancho. E sarà proprio Sancho che, a differenza di Pilato con Cristo, seguirà il cavaliere in nell'arduo cammino della sofferenza e della ricerca. La stessa ricerca che porterà Cristo a subire le tentazioni del diavolo nei 40 giorni nel deserto, una prova voluta e ricercata per essere più vicino sia all'uomo, sia a Dio. Tale cammino di disvelamento delle verità è importante anche in ambito non religioso, e può appartenere a qualsiasi pensatore o scrittore non credente. Miguel de Unamuno scrisse che la verità si deve sempre misurare con la vita. Ciò significa che la verità non appartiene ai sapienti, ma si può dischiudere agli ultimi, ai bambini, ai reietti.
Riferimenti: Sintesi dialettica, di V. V. Alberti

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