Vincenzo Cicero. Che cos'è l`arte contemporanea

Il valore espositivo

Vincenzo Cicero, professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Messina, intervistato al Festival della Filosofia di Modena 2017 - Le forme del creare, parla dell’arte contemporanea e di come distinguere ciò che è arte da ciò che non lo è.
Walter Benjamin parlava della dialettica inevitabile presente in ogni opera d’arte tra valore cultuale e valore espositivo: ogni opera d’arte ha in sé sempre entrambe queste due istanze, anche se in proporzioni differenti. Nel passato prevaleva l’istanza cultuale almeno fino al momento in cui è stata la Chiesa ad essere il maggiore committente delle opere d’arte. Oggi nell’arte cosiddetta contemporanea è scomparso completamente il lato cultuale se non in una sua ridicola controfigura che è il culto dei degli artisti o presunti tali. Per Benjamin l’installazione è valore espositivo fine a se stesso quindi non è arte, perché per essere tale l’opera deve mantenere insieme entrambe le istanze, a differenza invece del cinema, che invece possiamo definire arte contemporanea in quanto mantiene insieme entrambe le istanze: c’è una religiosità anche nei film più atei, si pensi per esempio ai film di   Buñuel (ateo per Grazia di Dio).