Massimo Cacciari. Machiavelli e la filosofia politica

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Niccolò Machiavelli nasce il 3 maggio del 1469 a Firenze, da una famiglia borghese di modesta agiatezza.
All’età di ventinove anni entra a far parte della vita pubblica della città, come segretario della Seconda Cancelleria del comune.

Negli anni successivi compie diverse missioni diplomatiche che gli consentono di conoscere a fondo la realtà politica del tempo, in primo luogo quelle condotte nella Francia di Luigi XII e presso il duca Cesare Borgia, che l’autore assumerà ne Il Principe come esempio di abilità politica.

Nel 1512 i Medici riacquistano il potere a Firenze, smantellando l’assetto repubblicano. Machiavelli viene rimosso dal suo incarico e, sospettato di congiura, incarcerato e torturato. Uscito dal carcere, si ritira nel suo podere dell’Albergaccio, presso San Casciano.

Qui ha inizio un periodo di forzata inattività politica ma di grande produzione intellettuale. Tra il 1513 e il 1520 l’autore compone le sue principali opere storico-politiche: Il Principe, i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio e L’arte della guerra.

A questi anni risale anche la stesura di numerose opere letterarie, tra cui il poema satirico L’asino, la novella Favola e la commedia Mandragola. Cercando un riavvicinamento con i signori di Firenze, Machiavelli dedica Il Principe a Lorenzo de’ Medici, ma solo gradualmente potrà riprendere una modesta attività politica.

Quando, nel 1527, i Medici vengono cacciati e viene ristabilita la Repubblica, Machiavelli spera di riottenere l’antico ruolo di segretario ma la sua richiesta viene rifiutata. Ammalatosi improvvisamente, muore poco tempo dopo, il 21 giugno del 1527.