Remo Bodei. Hegel e la dialettica

Zettel Presenta

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda 1770 – Berlino 1831) compiuti gli studi classici a Stoccarda, si iscrisse all’Università di Tubinga, dove strinse rapporti d’amicizia con il poeta Friedrich Hölderlin e il filosofo Friedrich Schelling.

Al termine degli studi di filosofia e teologia Hegel si dedicò all’attività di precettore privato. Nel 1801 si trasferì a Jena, dove completò uno dei suoi lavori più celebri: la Fenomenologia dello spirito, e da cui fuggì nel 1807 a causa dell’occupazione francese.

Lavorò per un breve periodo come giornalista a Bamberga quindi divenne professore di filosofia al ginnasio di Norimberga per ottenere poi nel 1816 la cattedra di filosofia presso l’Università di Heidelberg. In questo periodo pubblicò l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, un’esposizione completa e sistematica della sua filosofia.

Nel 1818 gli venne offerta la cattedra che era stata di Johann Fichte all’Università di Berlino dove scrisse Lineamenti di filosofia del diritto (1821) e in cui rimase fino alla morte. Hegel concepisce la filosofia come un costante dialogo del pensiero con il proprio tempo.

Entusiasmatosi per la Rivoluzione Francese, ammiratore di Napoleone e per un certo periodo direttore di un giornale, Hegel è dunque un filosofo in cui la storia e il mondo politico e sociale assumono un posto del tutto peculiare, come dimostrano tanto le sue opere principali, quanto le lezioni di estetica, filosofia della religione, filosofia della storia, che tenne nelle università di Jena, Heidelberg e Berlino e che vennero pubblicate postume.