Remo Bodei. Arcana imperii

I misteri del potere

Remo Bodei, intervistato al Festival della Filosofia di Modena 2018 Verità, parla dei misteri del potere. Nella tradizione occidentale esistono gli arcana dei, gli arcana naturae e gli arcana imperii, i misteri di Dio, della natura e del potere.

San Paolo, sotto l'imperatore Nerone, dice che ogni autorità viene da Dio e quindi anche indagare sulla politica non è concesso.
Per molti secoli è esistita una doppia verità: da un lato il modello del principe buono, campione di fede e lealtà e dall’altro il lato negativo del potere, fatto di violenza e sopraffazione, che è sempre rimasto in secondo piano, dal momento che sia la dottrina politica, sia quella cristiana seguivano il modello ciceroniano, secondo cui la politica è l’arte di reggere gli stati secondo ragione e giustizia. Con Machiavelli e Guicciardini le cose cambiarono e questo aspetto negativo del potere venne messo in luce, Guicciardini in particolare ha sostenuto l’idea di ragion di stato, che non è cristiana, basata sulla conquista e del  potere con ogni mezzo.

La politica diventa così un’arte segreta, tutto si discute nel gabinetto del principe, dove il segretario - la parola nasce da questo - è al corrente dei segreti della politica ma non li può divulgare

 
Sulla base della teoria della ragion di stato nasce l’assolutismo, dove, come dice Hobbes, auctoritas non veritas facit legem, che significa che il potere politico può mettere in discussione qualsiasi verità. 

Il passaggio dalla politica come arte segreta alla politica democratica avviene gradualmente a partire dall’inizio del XVIII secolo con il primo liberalismo inglese, quando per la prima volta i problemi dello stato si discutono in un parlamento, e con l’illuminismo, che pone i presupposti per lo stato democratico basato sulla trasparenza delle decisioni. Ma una trasparenza completa è tuttora impossibile, perché esistono da sempre poteri occulti che si oppongono alla democrazia. 

Infine Bodei parla del pericolo per la democrazia costituito dalla capillare raccolta di dati effettuata attraverso la rete allo scopo  manipolare le nostre opinioni.


Remo Bodei (Cagliari 1938 - Pisa 2019) filosofo, tra i massimi esperti delle filosofie dell’idealismo classico tedesco e dell’età romantica, si è occupato anche di pensiero utopico e di forme della temporalità nel mondo moderno. 
Aveva lasciato gli studi alla Sapienza di Roma, per entrare alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si laurea e inizia la carriera accademica. Ma la sua formazione la deve soprattutto alle lezioni di Ernst Bloch, filosofo utopista tedesco, teorico del "principio speranza" e, più in generale, agli studi in Germania, nelle università di Tubinga, Friburgo, Heidelberg e Bochum. Si è occupato a lungo del razionalismo di Baruch Spinoza e dell'ermeneutica filosofica di Hans-Georg Gadamer, studiando e approfondendo soprattutto gli esponenti della scuola filosofica tedesca. Ha curato l'edizione italiana delle opere di Friedrich Hegel e di Theodor Adorno. Al padre dell'idealismo tedesco aveva dedicato la sua prima monografia intitolata "Sistema ed epoca in Hegel", pubblicata dal Mulino nel 1975 e poi riproposta in edizione ampliata dalla stessa casa editrice nel 2014 con il titolo "La civetta e la talpa". Nel 1987 pubblica con Einaudi "Scomposizioni" (rielaborato per il Mulino nel 2016) incentrato sulle molte contraddizioni dell’uomo moderno.
Autore riconosciuto a livello internazionale le sue opere maggiori sono state tradotte in diverse lingue. Ha insegnato, oltre che alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa, anche negli Stati Uniti, alla University of California Los Angeles (Ucla). Grande capacità di comunicare, sia con gli studenti che con il grande pubblico, soprattutto su temi scottanti come la ricerca della felicità personale e i vincoli che condizionano le aspirazioni dell’individuo, tematiche su cui ha scritto alcuni suoi libri di maggiore successo come Geometria delle passioni (Feltrinelli, 1991) e Destini personali (Feltrinelli, 2002). 
Tra gli altri suoi libri: Ordo amoris (Bologna 1991); Il noi diviso (Torino 1998); Le logiche del delirio (Roma-Bari 2000); Una scintilla di fuoco. Invito alla filosofia (Bologna 2005); Piramidi di tempo. Storie e teorie del «déjà vu» (Bologna 2006); Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia (Milano 2008); La vita delle cose (Roma-Bari 2009); Ira. La passione furente (Bologna 2011); Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri (Milano 2013); Generazioni. Età della vita, età delle cose (Roma-Bari 2014); La vita delle cose (Bari-Roma 2014); La filosofia nel Novecento (e oltre) (Milano 2015); Limite (Bologna 2016); Le forme del bello (Bologna 1995, 2017 edizione ampliata). 
È stato Presidente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia di Modena.