Remo Bodei. Filosofia e psicologia

Pensare la psiche

Remo Bodei, intervistato in occasione della IV edizione del Festival del Pensare, parla dei rapporti tra psicologia e filosofia.

La psicologia nasce all’interno della filosofia, ma negli ultimi decenni del 700 si comincia a erodere il legame tra le due discipline, che si spezza quando la psicologia si stacca alla fine del secolo successivo, diventando una scienza quantitativa.

Nel XX secolo nasce la psicanalisi e Bodei racconta che Sigmund Freud voleva studiare filosofia ma essendo troppo povero e sapendo che con la filosofia si guadagna poco, ha pensato di tornare alla filosofia attraverso la medicina. La psicoanalisi è il tentativo di sondare la psiche con metodi nuovi che passano attraverso la cultura medica, ma che non hanno dimenticato la filosofia. Oggi la psicanalisi freudiana è in crisi, ma ci sono altre scuole e si assiste ad un revival di psicanalisi di tipo antropologico. 
La filosofia in realtà non ha mai smesso di occuparsi della psiche e anche Nietzsche aveva detto che “l’anima è caccia grossa”, più difficile da studiare rispetto al corpo. Karl Jaspers era un filosofo e nello stesso tempo uno psichiatra e anche la psichiatria nasce da radici filosofiche profonde. Poi c’è una volgarizzazione: la psichiatria si occupa di disturbi psichici profondi, ma c’è anche una specie di filosofia popolare, per esempio negli USA, che impiega filosofi nelle carceri o negli ospedali, che non si occupano di traumi irreversibili ma di casi meno gravi.  

I festival di filosofia, che riscuotono sempre maggiore successo, sono una specie di esame di riparazione per chi ha studiato e poi dimenticato. Plutarco raccontava che c’era un posto dove le parole dette in inverno si congelavano e poi con l’arrivo dell’estate si scongelavano e si capiva quello che era stato detto d’inverno. Lo stesso vale per la filosofia che, studiata da giovani è come fatta di parole congelate, che solo con il passare del tempo si potranno comprendere. 


Remo Bodei (Cagliari 1938 - Pisa 2019) filosofo, tra i massimi esperti delle filosofie dell’idealismo classico tedesco e dell’età romantica, si è occupato anche di pensiero utopico e di forme della temporalità nel mondo moderno. 
Aveva lasciato gli studi alla Sapienza di Roma, per entrare alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si laurea e inizia la carriera accademica. Ma la sua formazione la deve soprattutto alle lezioni di Ernst Bloch, filosofo utopista tedesco, teorico del "principio speranza" e, più in generale, agli studi in Germania, nelle università di Tubinga, Friburgo, Heidelberg e Bochum. Si è occupato a lungo del razionalismo di Baruch Spinoza e dell'ermeneutica filosofica di Hans-Georg Gadamer, studiando e approfondendo soprattutto gli esponenti della scuola filosofica tedesca. Ha curato l'edizione italiana delle opere di Friedrich Hegel e di Theodor Adorno. Al padre dell'idealismo tedesco aveva dedicato la sua prima monografia intitolata "Sistema ed epoca in Hegel", pubblicata dal Mulino nel 1975 e poi riproposta in edizione ampliata dalla stessa casa editrice nel 2014 con il titolo "La civetta e la talpa". Nel 1987 pubblica con Einaudi "Scomposizioni" (rielaborato per il Mulino nel 2016) incentrato sulle molte contraddizioni dell’uomo moderno.
Autore riconosciuto a livello internazionale le sue opere maggiori sono state tradotte in diverse lingue. Ha insegnato, oltre che alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa, anche negli Stati Uniti, alla University of California Los Angeles (Ucla). Grande capacità di comunicare, sia con gli studenti che con il grande pubblico, soprattutto su temi scottanti come la ricerca della felicità personale e i vincoli che condizionano le aspirazioni dell’individuo, tematiche su cui ha scritto alcuni suoi libri di maggiore successo come Geometria delle passioni (Feltrinelli, 1991) e Destini personali (Feltrinelli, 2002). 
Tra gli altri suoi libri: Ordo amoris (Bologna 1991); Il noi diviso (Torino 1998); Le logiche del delirio (Roma-Bari 2000); Una scintilla di fuoco. Invito alla filosofia (Bologna 2005); Piramidi di tempo. Storie e teorie del «déjà vu» (Bologna 2006); Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia (Milano 2008); La vita delle cose (Roma-Bari 2009); Ira. La passione furente (Bologna 2011); Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri (Milano 2013); Generazioni. Età della vita, età delle cose (Roma-Bari 2014); La vita delle cose (Bari-Roma 2014); La filosofia nel Novecento (e oltre) (Milano 2015); Limite (Bologna 2016); Le forme del bello (Bologna 1995, 2017 edizione ampliata). 
È stato Presidente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia di Modena.