Lorenzo Mattotti. Pinocchio

Un laboratorio aperto

Lorenzo Mattotti, intervistato in occasione della IV edizione del Festival del Pensare, parla del suo rapporto con il burattino del romanzo di Carlo Collodi, iniziato con una richiesta del regista Enzo D’Alò per un film, che è poi stato interrotto. In seguito è arrivata la richiesta di Einaudi di realizzare le illustrazioni di Pinocchio, per adulti e questo lavoro è diventato da quel momento un laboratorio aperto, un libro laboratorio con stili diversi e con personaggi interpretati in più modi. In seguito Mattotti ha ripreso a lavorare al film di D’Alò uscito nel 2012, progettando tutte le scenografie e infine ha curato le illustrazioni di Pinocchio per un editore francese.  


Il viaggio, in tutte le sue molteplici accezioni – nel cinema, nella letteratura, nel teatro, nella filosofia, nell’arte – è stato il tema della IV edizione del Festival del Pensare, ideato e curato dall’associazione culturale Pensiamo insieme, che si è svolto dal 18 al 24 luglio sulle colline della Costa degli Etruschi, nei comuni di Cecina (LI), Guardistallo, Montescudaio e Casale Marittimo (PI).


Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi. Pubblica i suoi primi fumetti alla fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80 fonda il collettivo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che viene accolto come un evento nel mondo del fumetto e si aggiudica importanti premi internazionali. Da Incidenti a Stigmate, passando per Signor Spartaco, Doctor Nefasto, L’uomo alla finestra, fino alle recenti pubblicazioni per logosedizioni, Oltremai e Ghirlanda, il suo lavoro evolve nel segno costante di una grande coerenza e al contempo dell’eclettismo di un artista che sceglie di esplorare continuamente nuovi territori. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, mentre i suoi disegni appaiono su riviste e quotidiani quali «The New Yorker», «Le Monde», «Das Magazin», «Su¨ddeutsche Zeitung», «Le Nouvel Observateur», «Corriere della Sera» e la «Repubblica». Numerose le esposizioni personali, culminate nella retrospettiva Sconfini tenutasi a Villa Manin. L’universo di Mattotti spazia ormai, senza soluzione di continuità, tra fumetto, pittura, illustrazione e cinema d’animazione.