Emanuele Severino. Heidegger e il neopositivismo
Il carattere essenziale della filosofia
Emanuele Severino, intervistato a Brescia in occasione del congresso internazionale, Heidegger nel pensiero di Severino. Metafisica, Religione, Politica, Economia, Arte, Tecnica, tenutosi dal 13 al 15 giugno 2019 e organizzato dall’Associazione di Studi Emanuele Severino (Ases), parla della centralità assunta dal pensiero di Martin Heidegger nella filosofia del XIX secolo.
Severino ricorda che tra Heidegger e Rudolf Carnap, uno dei principali esponenti del neopositivismo, c’era grande reciproca stima, nonostante che per il neopositivismo tutto il discorso di Heidegger, della metafisica e quindi quasi tutto il discorso filosofico sia completamente privo di senso, sia considerato solo un’effusione di sentimenti e non di concetti. Severino racconta di aver prestato in passato grande attenzione al neopositivismo, avendo fatto l’unica traduzione in italiano della Costruzione della logica del mondo di Carnap e avendo tradotto anche l’altro grande neopositivista Moritz Schlick, perché pensava che la celebrazione così diffusa di Heidegger tendesse a perdere di vista il carattere essenziale della filosofia, che non è quello di esprimere i propri sentimenti o le proprie opinioni personali.
Emanuele Severino (1929 - 2020) è stato uno dei maggiori filosofi del XX secolo. Accademico dei Lincei, ha collaborato per decenni con il “Corriere della Sera”. Ha offerto un’interpretazione della filosofia che sottolinea lo scacco del pensiero metafisico da Platone a Nietzsche e Heidegger. Per superare le aporie nichilistiche della tradizione metafisica evidenti anche nel discorso moderno della tecnica, ha promosso un ritorno a una filosofia dell’Essere che escluda rigorosamente il non-essere e il divenire. Fra le sue opere recenti: Dialogo su diritto e tecnica (con N. Irti, Roma-Bari 2001); Discussioni intorno al senso della verità (Pisa 2009); L’identità del destino. Lezioni veneziane (Milano 2009); Il destino della tecnica (Milano 2009); Democrazia, tecnica, capitalismo (Brescia 2009); Il mio ricordo degli eterni. Autobiografia (Milano 2011); La potenza dell’errare. Sulla storia dell’Occidente (Milano 2013); In viaggio con Leopardi. La partita sul destino dell’uomo (Milano 2015); Dike (Milano 2015); Storia, gioia (Milano 2016); Il tramonto della politica. Considerazioni sul futuro dell’uomo (Milano 2017); Dispute sulla verità e la morte (Milano 2018). La Casa Editrice Adelphi pubblica la collana “Scritti di Emanuele Severino”.
Severino ricorda che tra Heidegger e Rudolf Carnap, uno dei principali esponenti del neopositivismo, c’era grande reciproca stima, nonostante che per il neopositivismo tutto il discorso di Heidegger, della metafisica e quindi quasi tutto il discorso filosofico sia completamente privo di senso, sia considerato solo un’effusione di sentimenti e non di concetti. Severino racconta di aver prestato in passato grande attenzione al neopositivismo, avendo fatto l’unica traduzione in italiano della Costruzione della logica del mondo di Carnap e avendo tradotto anche l’altro grande neopositivista Moritz Schlick, perché pensava che la celebrazione così diffusa di Heidegger tendesse a perdere di vista il carattere essenziale della filosofia, che non è quello di esprimere i propri sentimenti o le proprie opinioni personali.
La filosofia nasce come negazione del mito e mentre il mito racconta come si vorrebbe che fosse il mondo, la filosofia esige che si dica come il mondo è necessario che sia.
Emanuele Severino (1929 - 2020) è stato uno dei maggiori filosofi del XX secolo. Accademico dei Lincei, ha collaborato per decenni con il “Corriere della Sera”. Ha offerto un’interpretazione della filosofia che sottolinea lo scacco del pensiero metafisico da Platone a Nietzsche e Heidegger. Per superare le aporie nichilistiche della tradizione metafisica evidenti anche nel discorso moderno della tecnica, ha promosso un ritorno a una filosofia dell’Essere che escluda rigorosamente il non-essere e il divenire. Fra le sue opere recenti: Dialogo su diritto e tecnica (con N. Irti, Roma-Bari 2001); Discussioni intorno al senso della verità (Pisa 2009); L’identità del destino. Lezioni veneziane (Milano 2009); Il destino della tecnica (Milano 2009); Democrazia, tecnica, capitalismo (Brescia 2009); Il mio ricordo degli eterni. Autobiografia (Milano 2011); La potenza dell’errare. Sulla storia dell’Occidente (Milano 2013); In viaggio con Leopardi. La partita sul destino dell’uomo (Milano 2015); Dike (Milano 2015); Storia, gioia (Milano 2016); Il tramonto della politica. Considerazioni sul futuro dell’uomo (Milano 2017); Dispute sulla verità e la morte (Milano 2018). La Casa Editrice Adelphi pubblica la collana “Scritti di Emanuele Severino”.