Franco Ferrarotti. Il pensiero involontario

L'obiettivo dell'economia stazionaria

Franco Ferrarotti parla del concetto di pesare involontario, di cui tratta nel suo saggio Il pensiero involontario nella società irretita, pubblicato da Armando Editore nel 2019. 
Il pensare è un’operazione umana che si giustifica da sé, è un valore che vale perché c’è, il pensare involontario è il pensare senza scopo, ciò che una volta si chiamava ruminare, è la contemplazione, sempre più necessario in una società come quella contemporanea dominata da un’ansia immotivata.

Occorre recuperare l’unità del vivente unendo ragione e passione, stasi ed estasi, per arrivare ad un’economia stazionaria, un'economia che raggiunto un buon livello sia capace di fermarsi. 


Franco Ferrarotti è un sociologo italiano. Si è particolarmente interessato ai fondamenti di legittimazione del potere in una società in trasformazione come quella moderna e ha studiato il problema dei fini e dell'orientamento culturale di fondo della società industriale. Professore di sociologia nell'università di Roma (1961-2002), è stato anche deputato nel parlamento per la terza legislatura (1958-63), eletto per il Movimento di Comunità. È direttore della rivista La Critica sociologica, da lui fondata nel 1967. Nel 2005 è stato nominato cavaliere di gran croce. Tra le sue opere: Max Weber e il destino della ragione (1965); Trattato di sociologia (1968); La sociologia del potere (1972); Alle radici della violenza (1979); La società come problema e come progetto (1979); Storia e storie di vita (1981); Il paradosso del sacro (1983); La qualità nella sociologia (1988). La sua produzione saggistica è proseguita corposa anche negli anni successivi: L'Italia in bilico (1990); Roma madre matrigna (1991); I grattacieli non hanno foglie (1991); Mass media e società di massa (1992); La tentazione dell'oblio: razzismo, antisemitismo e neonazismo (1993); Homo sentiens: giovani e musica (1995); Rock, rap e l'immortalità dell'anima (1996); L'Italia tra storia e memoria (1997); La verità? È altrove (1999); Il potere (2004); La televisione (2005); Nelle fumose stanze. La stagione politica di un «cane sciolto» (2006); America oggi. Capitalismo e società  negli Stati Uniti (2006); Vita e morte di una classe dirigente (2007); L'identità dialogica (2007); Fondi di bottiglia (2008); Il senso del luogo (2009). Nel 2010 è tornato a riflettere sul ruolo della sociologia nel volume Perché la sociologia?, intervistato da U. Melotti e L. Solivetti, mentre nel 2012 ha pubblicato il testo autobiografico Atman. Il respiro del bosco e il saggio Un popolo di frenetici informatissimi idioti, cui ha fatto seguito Dialogo sulla poesia. Con un'antologia poetica (a cura di P. Mattei, 2018).