Luigi Cavallaro. Diritto verità giustizia

Omaggio a Leonardo Sciascia

In questo video Luigi Cavallaro parla del saggio Diritto verità giustizia. Omaggio a Leonardo Sciascia, che ha curato con Roberto Giovanni Conti, pubblicato nel 2021 da Cacucci Editore. Si tratta di un libro che rende omaggio allo scrittore Leonardo Sciascia (Racalmuto, 1921 – Palermo, 1989)  in occasione dei 100 anni dalla sua nascita con scritti di autorevoli giuristi che riflettono sulla sua opera. Oltre ai curatori, hanno scritto in questo volume, che ha un’appendice dello stesso Leonardo Sciascia, Pietro Curzio, Natalino Irti, Massimo Donini, Davide Galliani, Mario Serio, Giovanni Mammone, Nicolò Lipari, Gabriella Luccioli, Ernesto Lupo, Paolo Squillacioti

Ho avuto il privilegio di conoscere fin da bambino Leonardo Sciascia, che era per me una figura familiare, dato che conversava abitualmente con i miei genitori. Ma poi questa figura ha cominciato a riempirsi di contenuti, grazie alla lettura delle sue opere. 


Ricordo che, dopo la sua morte, ho avuto la fortuna di assistere ad una conferenza dell’italianista Giuseppe Petronio che inquadrava la narrazione di Sciascia nell’ambito dei gialli: il giallo è strutturato intorno ad un trittico: il crimine, l’indagine e l’individuazione del colpevole. Nei romanzi di Sciascia manca la terza fase, perché non si sa mai chi è il colpevole, o meglio, se il lettore può intuirlo, l’investigatore, che cerca di scoprirlo, viene puntualmente sconfitto. E questo perché, come disse Petronio, c’è un potere interessato a che la verità non emerga, che, mentre nei primi gialli è un potere mafioso, a partire dagli anni Settanta diventa una figura generale del potere, come se ogni potere avesse interesse a tenere nascosta la verità. 

Non è più la mafia che condiziona il potere pubblico, ma è il potere pubblico che diventa esso stesso mafioso e per questo è interessato a non far emergere la verità. 

La lezione di Sciascia è attuale perché il grande scrittore siciliano non smette mai di cercare la verità e invita a non lasciarsi condizionare da coloro che questa verità vogliono occultare. È anche una lezione di modestia perché Sciascia pensa che il giudicare dovrebbe essere vissuto come una dolorosa necessità nella quale bisogna stare sempre molto attenti a non farsi  condizionare da “precomprensioni” che possono indurre a commettere errori. 


Luigi Cavallaro (1966) è in magistratura dal 1992 e, dopo aver svolto per oltre vent'anni le funzioni di giudice del lavoro a Palermo, dal 2015 è consigliere della Sezione Lavoro della Corte di cassazione.
E' autore di numerosi articoli e saggi di argomento giuridico, storico, economico e filosofico pubblicati in riviste e in volume e ha curato la pubblicazione di testi di S. Satta, D. Hume, K. Marx, J. M. Keynes, R. Hilferding e A. Kollontaj.