Fondamento della conoscenza/conoscenza del fondamento

Gaetano Chiurazzi

Nel video Gaetano Chiurazzi, intervistato in occasione del Convegno Sul fondamento della conoscenza, organizzato dall'ASES (Associazione di Studi Emanuele Severino), in occasione della ripubblicazione dell’omonimo libro di Moritz Schilick, tradotto, introdotto e commentato da Emanuele Severino (Scholé Morcelliana 2021 – prima edizione 1963), che si è tenuto il 27 novembre 2021 a Brescia, presso il CCS (Centro Casa Severino), parla della sua presenza al Convegno e spiega il titolo della sua relazione Fondamento della conoscenza/conoscenza del fondamento.

La mia presenza al convegno sul Fondamento della conoscenza merita una spiegazione: io non sono un allievo di Severino mi sono formato a Torino con Gianni Vattimo, quindi presso una scuola di pensiero molto diversa. Mi sento come lo straniero del Sofista di Platone, proveniente da Elea, la patria di Parmenide, cioè dell’identità, che a un certo punto è costretto ad ammettere che il non essere in qualche modo è ovvero come diverso. 


Nel titolo, Fondamento della conoscenza/conoscenza del fondamento, si pone una relazione simmetrica/asimmetrica, che si ritrova costantemente nel pensiero di Severino e che riguarda il suo atteggiamento nei confronti della tradizione filosofica moderna.
Severino, nella sua introduzione al testo di Moritz Schilick, riassume l’alternativa tra trascendentalismo kantiano e positivismo, due modalità di critica della metafisica, il trascendentalismo, che l’ha dichiarata inconoscibile e il neopositivismo, che l’ha dichiarata priva di senso, allo scopo di ripristinare la metafisica.  

Gaetano Chiurazzi è professore ordinario di Filosofia Teoretica all’Università di Torino  e Direttore di programma presso il Collège International de Philosophie (2019-2025). Ha studiato e svolto attività di ricerca presso le università di Berlino, Heidelberg, Parigi, Oxford, Varsavia. Ha tenuto seminari o conferenze presso varie università e collabora sin dalla sua fondazione con il gruppo di ricerca ONLENHER diretto da Teresa Oñate della UNED, Madrid. I suoi interessi sono rivolti soprattutto all'ermeneutica filosofica, alla fenomenologia, alla filosofia classica tedesca, e più in generale della filosofia contemporanea. Ha condotto studi sulle implicazioni ontologiche e metafisiche delle teorie del linguaggio e del giudizio, sulla filosofia della traduzione, con riferimento anche alle sue implicazioni etico-politiche, di estetica, e di filosofia dell’economia. Nei  suoi ultimi lavori si è occupato del tema dell’incommensurabile, a partire dalle discussioni che esso ha suscitato nel mondo antico, in particolare nella scuola pitagorica e in Platone, cercando di evidenziarne le implicazioni filosofiche generali in funzione di una ontologia del divenire e del contingente, centrale per la prospettiva cui fa riferimento l’ermeneutica filosofica.
Oltre a svariati saggi pubblicati in riviste nazionali e internazionali, ha pubblicato: Scrittura e tecnica. Derrida e la metafisica (1992); Hegel, Heidegger e la grammatica dell’essere (1996); Il postmoderno (20022); Teorie del giudizio (2005, traduzione spagnola di Pepe Vidal); Modalità ed esistenza (20092, tradotto in tedesco); L’esperienza della verità (2011, traduzione serba, inglese e portoghese); Dynamis. Ontologia dell’incommensurabile (2017, traduzione inglese e spagnola); Seconda natura. Da Lascaux al digitale (2021). Insieme a Gianni Vattimo dirige Tropos. Rivista di ermeneutica e critica filosofica.