Emilio Gentile. La sfida della pandemia 

Ritornare alla ragione 

Nel video lo storico Emilio Gentile, intervistato nel dicembre 2021, analizza la vicenda storica della pandemia di Covid-19, iniziata in Italia nel gennaio 2020, comparandola con le altre grandi epidemie del passato, in particolare la spagnola e l’asiatica, che colpirono il mondo nel XX secolo. 

Non credo che dall’esperienza di questa pandemia, per quanto grave, si possano trarre delle teorie che attribuiscano una sorta di disumanizzazione, di distruzione del pensiero critico e di atrofizzazione della nostra capacità razionale ad alcuni che stanno complottando, usando la pandemia, per raggiungere questi obiettivi. Mi pare che questi obiettivi vengano raggiunti efficacemente e quotidianamente dalla devastante invasione della pubblicità, che ci presenta un’umanità già degradata al livello di fantocci ridenti, sempre contenti, sempre felici addirittura di essere sfruttati. Basta guardare la realtà anche prima della pandemia per capire che il peggio non deriverà da un virus, ma dalla nostra incapacità di saperci controllare razionalmente.  

Emilio Gentile è uno storico italiano (Bojano, Campobasso, 1946). Allievo di Renzo De Felice, ultimati gli studi universitari ha intrapreso sin da subito la carriera accademica. Nella sua prima significativa monografia ha analizzato il ruolo della rivista La Voce nel panorama culturale e politico dell’età giolittiana (La Voce e l’età giolittiana, 1972), per poi iniziare a studiare la nascita dell’ideologia fascista (Le origini dell’ideologia fascista, 1975) e la figura di B. Mussolini (Mussolini e La Voce, 1976). Nel corso degli anni Gentile ha approfondito in particolare le ricerche sul fascismo e ha dato alle stampe numerosi saggi sui temi della modernità, della nazione, del totalitarismo, del pensiero mitico e delle religioni della politica (tra cui si ricordano Il mito dello Stato nuovo del 1982 e Le religioni della politica del 2001). Grazie ai suoi studi ha vinto, tra gli altri, il premio Hans Sigrist dell’Università di Berna (2003) e (sulla scia del suo Italiani senza padri del 2011) l’onorificenza Renato Benedetto Fabrizi dell’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia (2012). Tra le sue opere più recenti: Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della grande guerra (2014); entrambe nel 2016, Il capo e la folla. La genesi della democrazia recitativa e “In democrazia il popolo è sempre sovrano” Falso!; Mussolini e Lenin (2017); nel 2018, In Italia ai tempi di Mussolini. Viaggio in compagnia di osservatori stranieri e Ascesa e declino dell’Europa nel mondo: 1898-1918; Chi è fascista (2019); nel 2020, Quando Mussolini non era il Duce e Caporali tanti, uomini nessuno. Considerato anche a livello internazionale il massimo storico italiano del fascismo, Gentile è docente di Storia Contemporanea presso La Sapienza di Roma.