Davide Sisto. Malinconia e morte 

Dalla filosofia di Schelling al mondo digitale 

Nel video Davide Sisto, intervistato in occasione del Festival della Filosofia di Modena - Persona, dove ha tenuto, a Sassuolo il 14 settembre 2019, una lezione magistrale dal titolo Post mortem. La sopravvivenza digitale dell'identità parla dei concetti di morte e di malinconia, a partire dalla filosofia di Schelling. 

Friedrich Wilhelm Schelling (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854) è stato uno dei grandi teorici ottocenteschi della morte, intesa come elemento fondamentale dell’esistenza e questo lo collegava al concetto di malinconia, un concetto che nella lingua tedesca è molto ambivalente.

Per Schelling la malinconia è sia un elemento che ci spinge verso il basso, una sorta di anticamera della depressione, sia una molla che ci sprona a costruire noi stessi, a partire da questa condizione di mal di vivere. 

La malinconia, che è una condizione ontologica dell’uomo, parte dalla consapevolezza del fatto che la morte definisce la vita stessa e tutto quello che noi costruiamo lo costruiamo nell’ottica della morte. Il mondo degli spiriti, che abiteremo dopo la morte, è un mondo molto vitale e si potrebbe dire che il mondo digitale ne è una realizzazione tecnologica, proprio perché i morti continuano a vivere in rete. 




Davide Sisto insegna Filosofia Teoretica presso l’Università di Torino ed è esperto di tanatologia: si occupa del tema della morte a partire da un punto di vista filosofico e in relazione alla medicina, alla cultura digitale e al postumano. Insegna al Master “Death Studies & the End of Life” dell’Università di Padova. Oltre a numerosi saggi su riviste nazionali e internazionali, ha pubblicato: Lo specchio e il talismano. Schelling e la malinconia della natura (Senago 2009); Narrare la morte. Dal romanticismo al postumano (Pisa 2013); Schelling. Tra natura e malinconia (Torino 2016); La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale (Torino 2018).