Oscar Mei. La rivista Vitruvius 

Come e perché leggere Vitruvio oggi 

Nel video Oscar Mei, coordinatore scientifico del Centro Studi Vitruviani, intervistato in occasione della X edizione del Festival della Saggistica Passaggi, che si è tenuta a Fano (PU), dal 18 al 26 giugno 2022, presenta il primo numero della rivista Vitruvius, della quale è direttore.  

Il primo numero di Vitruvius, rivista del del Centro Studi Vitruviani, raccoglie articoli di Pierre Gros, Francesco Paolo Di Teodoro, Lorenzo Kosmopoulos, Antonio Monterroso Checa e Massimo Gasparini, Werner Oechslin, Francesca Salatin, Hartmut Wulfram, Marco Biffi, Oscar Mei e Ingrid Rowland. Completano poi la rivista alcuni interventi relativi alle diverse attività del Centro Studi, a firma di Antonello Alici, Laura Cerri, Maria Raffaella Ciuccarelli, Oscar Mei, Salvatore Piro e Dino Zacchilli.

Pierre Gros, il più grande esperto al mondo di Vitruvio e membro del Comitato Scientifico Centro Studi Vitruviani, nell’articolo di apertura intitolato  Vitruvio e noi, o come e perché leggere Vitruvio oggi, parla dell’importanza della figura e dell’opera di Vitruvio attraverso i secoli.

Il testo del De Architectura è stato considerato un punto di riferimento imprescindibile per praticare o studiare l’arte del costruire almeno fino al XVIII secolo, diventando in un certo senso l’elemento unificante su cui si è basata una certa identità architettonica europea di stampo classicista, che poi si è propagata anche negli altri continenti, attraverso soprattutto il fenomeno della colonizzazione ed anche dell’evangelizzazione da parte di missionari, in special modo i gesuiti.

Vitruvio è inoltre di una straordinaria attualità. I tre pilastri su cui poggiano i suoi principi professionali, utilitas, firmitas e venustas, dovrebbero anche oggi essere alla base di ogni progettazione urbanistica e architettonica, così come le norme etiche, il rigore e l’onestà, elementi su cui spesso si sofferma nel suo trattato.

Questo purtroppo nel mondo contemporaneo non sempre accade, gli esempi negativi di devastazione dell’ambiente, di scarso rispetto per il paesaggio sia naturale sia architettonico che si riscontrano in molti moderni edifici sono sotto gli occhi di tutti e sono spesso sintomo anche di un malcelato senso di superiorità intellettuale che spesso nasconde solo mancanza di solide basi teoriche, scarsa conoscenza della storia della disciplina o manie di protagonismo, quando non solo brama di guadagno.
Spesso Vitruvio insiste sulla necessità di contenere le spese nella costruzione degli edifici, di non fare sprechi, di stipulare contratti equi e di rispettarne i termini. Da questa esigenza di una nuova etica, basata anche sui precetti enunciati nel De Architectura, nasce la proposta di Salvatore Settis, fatta propria dal Centro Studi Vitruviani, che gli architetti e gli amministratori con deleghe ai lavori pubblici siano invitati a pronunciare il Giuramento di Vitruvio, sull’esempio di quello di Ippocrate per i medici.