L'altra metà del mondo
Scritti sul femminino di madame de Lambert
Nel video Marco Lanterna presenta L’altra metà del mondo. Scritti sul femminino di madame de Lambert, pubblicato nel 2022 dalla Scuola di Pitagora.
Autrice tanto importante, quanto in Italia poco conosciuta, la marchesa di Lambert visse tra il XVII e il XVIII secolo in Francia. Grande salonnière, ovvero mecenatessa di cultura, diede l’abbrivio col suo Hôtel de Nevers agli Enciclopedisti e alle loro istanze di svecchiamento. È proprio nel suo salotto che - senza alcuna ambizione autoriale - la marchesa presentava i propri scritti, notevoli per finezza moralistica e umanità.
Ammirata dai coevi Fontenelle, Montesquieu, Fénelon, Marivaux, e in seguito anche da Leopardi e Nietzsche, oggi si guarda a lei come a una sorta di filosofa del femminino per le aperte rivendicazioni di genere e il richiamo costante all’etica. Tale visione lambertiana della donna viene definita in ambito critico lambertinage in alternativa-concorrenza al ben più noto libertinage.
Gli Avvisi di una madre alla propria figlia, le Riflessioni novissime sulle donne o metafisica dell’amore, il Trattato della vecchiaia e altri scritti minori - mai prima tradotti in Italia - colmano perciò un’assenza vergognosa lunga tre secoli.
Marco Lanterna, Milano 1973, vive tra Milano e Nizza. Pubblicista, critico letterario, pensatore indipendente, è cresciuto alla “scuola” dei filosofi Anacleto Verrecchia del quale ha curato i postumi Il cantore filosofo. Scritti su Wagner (2016) e Il mastino del Parnaso. Elzeviri e polemiche (2017) e di Sossio Giametta del quale ha curato i Capricci napoletani. Pagine di diario (2018). È inoltre traduttore e postillatore di moralisti tra cui Damien Mitton, Vauvenargues, Pierre Nicole.
Autrice tanto importante, quanto in Italia poco conosciuta, la marchesa di Lambert visse tra il XVII e il XVIII secolo in Francia. Grande salonnière, ovvero mecenatessa di cultura, diede l’abbrivio col suo Hôtel de Nevers agli Enciclopedisti e alle loro istanze di svecchiamento. È proprio nel suo salotto che - senza alcuna ambizione autoriale - la marchesa presentava i propri scritti, notevoli per finezza moralistica e umanità.
Ammirata dai coevi Fontenelle, Montesquieu, Fénelon, Marivaux, e in seguito anche da Leopardi e Nietzsche, oggi si guarda a lei come a una sorta di filosofa del femminino per le aperte rivendicazioni di genere e il richiamo costante all’etica. Tale visione lambertiana della donna viene definita in ambito critico lambertinage in alternativa-concorrenza al ben più noto libertinage.
Gli Avvisi di una madre alla propria figlia, le Riflessioni novissime sulle donne o metafisica dell’amore, il Trattato della vecchiaia e altri scritti minori - mai prima tradotti in Italia - colmano perciò un’assenza vergognosa lunga tre secoli.
In questi tempi di barbarie mascolina, di femminicidi e donne talebane brutalizzate, la Lambert - autrice di illuminata ‘filoginia’ - appare quanto mai attuale, anzi doverosa, per rammentare che l’Europa è ancora una fiaccola di civiltà di contro a qualsivoglia oscurantismo.
Marco Lanterna, Milano 1973, vive tra Milano e Nizza. Pubblicista, critico letterario, pensatore indipendente, è cresciuto alla “scuola” dei filosofi Anacleto Verrecchia del quale ha curato i postumi Il cantore filosofo. Scritti su Wagner (2016) e Il mastino del Parnaso. Elzeviri e polemiche (2017) e di Sossio Giametta del quale ha curato i Capricci napoletani. Pagine di diario (2018). È inoltre traduttore e postillatore di moralisti tra cui Damien Mitton, Vauvenargues, Pierre Nicole.