Salvatore Patriarca. Elogio della banalità

Per una comunità indispensabile

Nel video Salvatore Patriarca, intervistato nel novembre del 2022, parla del suo saggio Elogio della banalità. Per una comunità indispensabile, pubblicato da Castelvecchi nel 2022. 

Essere banale è il pericolo che, nel mondo contemporaneo, ogni singolo essere umano teme di correre. Si innesca così un movimento di liberazione dall'ordinario che ha l'obiettivo di rendere ognuno eccezionale. Questa libertà, nell'era digitale, nasconde tuttavia il rischio dell'omologazione - condizione nella quale tutti diventano copie replicanti e perdono il senso di appartenenza alla comunità. Per stare insieme ed essere veramente liberi bisogna allora ripensare l'effimera pretesa di essere unici e accettare di essere tutti, almeno un po', almeno a volte, banali. L'elogio della banalità è quindi, in qualche modo, un elogio della comunità.
Salvatore Patriarca riscopre il valore e le potenzialità di questo concetto attraverso un’indagine filosofica della sua storia, dei suoi significati e del suo ruolo nella nostra società.

La banalità necessita di una ricomprensione che sappia valorizzarne il contenuto comunitario. Da qui passano l’elogio e l’accettazione necessari della banalità: riscoprire la dimensione partecipativa della costruzione di senso, evitando ogni tentazione totalizzante.

E se invece, come la kriptonite che permette di comprendere numerosi aspetti della natura di Superman, il banale fosse uno strumento sinora poco utilizzato per entrare nelle dinamiche che caratterizzano l’attualità digitale e coglierne alcune implicite dinamiche operative, soprattutto rispetto alla costituzione della singolare identità del sé e al conseguente rapporto con la comunità?

Evitare questa risposta, evitare la figura della banalità totalizzante: questo è il compito al quale è chiamato ciascun sé nella sua singolarità e l’intera comunità come espressione dello spazio ordinario di condivisione della pluralità dei sé. L’esistenza di una linea di confine differenziate tra il sé e il tutto è imprescindibile. La banalità deve rimanere, allo stesso tempo, un elemento introiettato perché non esiste la purezza autofondativa e un spazio liminare di confine nel quale costruire concretamente il confronto/scontro con l’alterità. 



Salvatore Patriarca, giornalista e filosofo, è direttore di progetti editoriali e strategic communications manager. Per Castelvecchi ha pubblicato Il digitale quotidiano. Così si trasforma l’essere umano (2018) e Popgiornalismo. Il caso Dagospia e la post-notizia (2019).