Benedetto Croce. Soliloquio  

Lettura di Toni Servillo 

A chiusura delle celebrazioni per i 150 anni della nascita di Benedetto Croce (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952), la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, in collaborazione con il Teatro Bellini e i Teatri Uniti, ha organizzato il 6 febbraio 2017 al Teatro Bellini una lettura, affidata all’attore Toni Servillo, di alcune pagine autobiografiche di Benedetto Croce, scelte dallo storico Giuseppe Galasso (Napoli 1929 – Pozzuoli 2018). 
 

Ora, la vita intera è preparazione alla morte, e non c’è da fare altro sino alla fine che continuarla, attendendo con zelo e devozione a tutti i doveri che ci spettano. La morte sopravverrà a metterci a riposo, a toglierci dalle mani il compito a cui attendevamo; ma essa non può fare altro che così interromperci, come noi non possiamo fare altro che lasciarci interrompere, perché in ozio stupido essa non ci può trovare. 
Vero è che questa preparazione alla morte è intesa da taluni come un necessario raccoglimento della nostra anima in Dio; ma anche qui occorre osservare che con Dio siamo e dobbiamo essere a contatto in tutta la vita, e niente di straordinario ora accade che c’imponga una pratica inconsueta. Le anime pie di solito non la pensano così, e si affannano a propiziarsi Dio con una serie di atti che dovrebbero correggere l’ordinario egoismo della loro vita precedente, e che invece sono l’espressione ultima di questo egoismo. 
Benedetto Croce, Soliloquio, Terze pagine sparse