Sossio Giametta. Il panteismo di Spinoza
La religione del nostro tempo
Mi sono occupato recentemente di Spinoza sia per una recensione ad un libro di Emanuele Dattilo La vita che vive, pubblicato da Neri Pozza nel 2022, sia per un’intervista che mi ha fatto il filosofo Giancristiano Desiderio su Il Giornale, sia per una recensione che ho fatto di un libro su Spinoza scritto da Carlo Sini, Spinoza o la buona vita, pubblicato da Jaca Book nel 2022.
L’evo antico classico, fondato sul senso della realtà, l’evo cristiano, fondato sulla fede nell’amore di Dio per l’umanità e poi l’evo moderno. In genere si pensa che questi tre evi siano separati tra loro, come se fossero tre laghi, ma in realtà sono lo stesso fiume impetuoso che si riversa da un evo all’altro per via di contrasto e di integrazione.Carlo Sini si meraviglia di questo legame che lo ha tenuto costantemente avvinto a Spinoza fino ad oggi ed io ho voluto recensire questo suo libro perché Sini, anche se dichiara di non aver aggiunto cose nuove su Spinoza, fa invece delle osservazioni molto originali e tocca problemi essenziali e profondi. Tutto questo perché Spinoza non è un filosofo come gli altri ma è in realtà l’incarnazione dell’età moderna e per capirlo bisogna trattare dei tre evi che fanno la storia d’Europa, evi o avi, perché tutti noi proveniamo da questi tre evi.
Il cristianesimo ha avuto una grandissima forza ed è stato più longevo e potente dello stesso Impero romano, ma dopo il Medioevo, dato che tutte le civiltà hanno un loro ciclo di nascita sviluppo, decadenza e fine, anche il ciclo medievale si è concluso ed è sopravvenuto l’evo moderno con i filosofi della natura del Rinascimento e poi Spinoza, che ha sostituito Dio con la natura.
Spinoza ha fondato quella che è la religione del nostro tempo, il panteismo, edificando un sistema perfetto, di cui si è occupato lo studioso Emanuele Dattilo.
Lo spirito e la materia sono la stessa cosa anche se noi non riusciamo a concepirli in forma separata. La sostanza è fatta di cose che non hanno una natura eterna, di un eterno divenire, che però non è sostanza, perché la sostanza è eterna con i suoi attributi.
Sossio Giametta, filosofo, traduttore, saggista, critico letterario, scrittore e pubblicista, è nato a Frattamaggiore il 20 novembre 1929. Laureatosi in Giurisprudenza a Napoli nel 1952, nel 1953 collabora con Giorgio Colli all’Enciclopedia di autori classici per l’editore Boringhieri e all’edizione critica delle Opere di Nietzsche per Adelphi. Dal 1965 è stato funzionario presso il Consiglio dei ministri della Comunità europea a Bruxelles, dove vive.
Molte le sue opere, tra le quali si evidenzia un nutrito corpo di studi dedicati al filosofo Friedrich Nietzsche, di cui è considerato tra i massimi conoscitori mondiali. Tra le tante pubblicazioni, ne segnaliamo alcune: Nietzsche, il poeta il moralista, il filosofo (Garzanti, 1991), Nietzsche e i suoi interpreti. Oltre il nichilismo (Marsilio, 1995), Commento allo “Zarathustra” (Bruno Mondadori, 1996), Nietzsche. Il pensiero come la dinamite. Da «La gaia scienza» a «Ecce homo» (Bur Rizzoli, 2007), Introduzione a Nietzsche. Opera per opera (Bur Rizzoli, 2009), Il bue squartato e altri macelli. La dolce filosofia (Mursia, 2012), Cortocircuiti (Mursia, 2015), Il Dio lontano. Scienza, filosofia, religione, politica (Castelvecchi, 2016). Madonna con bambina e altri racconti morali, per le edizioni Bur Rizzoli (2005), segna il suo esordio ufficiale nella narrativa.