Chiara Zamboni. Cristina Campo

Il senso preciso delle cose tra visibile e invisibile

Nel video Chiara Zamboni parla del volume Cristina Campo. Il senso preciso delle cose tra visibile e invisibile, che ha curato per Mimesis, pubblicato nel 2023 e risponde a una domanda sul rapporto tra il pensiero della Campo e quello di Simone Weil
 

La figura di Cristina Campo è difficile da definire, può essere considerata una filosofa se intendiamo per filosofia la ripresa delle radici mistiche che erano presenti nella filosofia greca e che sono state dimenticate, è sicuramente una scrittrice e una poeta, per lei scrivere poesie era una forma di preghiera. 


Cristina Campo era una grande lettrice,  per lei leggere un libro significava andare alla ricerca di qualcosa che la trasformasse e ogni testo rimandava a tutta una serie di elementi invisibili e di trame segrete. 

Credo pochissimo al visibile, credo molto all’invisibile ed è forse la cosa che mi interessa di più
Cristina Campo


L’invisibile era ciò amava, però guadagnato attraverso il visibile, attraverso la precisione delle cose, del lavoro rigoroso della scrittura. L’io è sempre nell’ordine dell’invisibile

Il nostro tempo è il tempo in cui tutto è perduto e allo stesso tempo è mostruoso ma se lo amiamo abbiamo la possibilità non di fantasticare per pensarlo diverso ma di cogliere elementi di verità che sono all’interno del mostruoso e che in qualche modo ci fanno presentire una promessa che ci orienta al futuro riallacciandoci alla nostra origine.
Cristina Campo 


Il volume raccoglie i saggi di Wanda Tommasi, Francesco Nasti, Monica Farnetti, Laura Boella, Snejanka Mihaylova, Antonietta Potente, Vittoria Ferri, Andrea di Serego Alighieri e Chiara Zamboni.

Chiara Zamboni insegna Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Verona. Da più anni si occupa di pensiero femminile e ha dato vita con altre alla comunità filosofica Diotima. Tra le sue ultime pubblicazioni: Pensare in presenza. Conversazioni, luoghi, improvvisazioni (2009), e la cura di L’inconscio può pensare? Tra filosofia e psicoanalisi (2013), di Una filosofia femminista. In dialogo con Françoise Collin (2015) e di La carta coperta. L’inconscio nelle pratiche femministe (2019).