Gianluca Genovese. Poeti e scrittori del pieno e del tardo Rinascimento

Note sull'edizione critica

Nel video il professor Gianluca Genovese parla del tema della lezione, Note sull’edizione critica dei Poeti e scrittori del pieno e del tardo Rinascimento, che ha tenuto al convegno internazionale di studi Croce e la cultura del Rinascimento, organizzato dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, in collaborazione con l’Istituto italiano per gli studi storici, il 30 marzo 2023.

È il marzo del 1939 quando Benedetto Croce, annota nei suoi Taccuini “una depressione profonda per le sorti dell’Europa. Croce, che è il filosofo dell’Europa come motore dell’idea di libertà, percepisce un fosco avvenire per il vecchio continente e nello stesso tempo annota di aver meditato sul legame tra Rinascimento e Risorgimento, perché questo legame gli consentiva di intravedere la resistenza di una tradizione civile nella continuità e quindi anche di fare in quel momento una sorta di apologia inattuale della civiltà liberale. 

La Controriforma, scrive Croce, è il momento in cui inizia un’epoca di decadenza, ma è anche un momento in cui si confrontano due grandi moti dello spirito umano perpetuo, perché non si può intendere il Rinascimento se non in correlazione dialettica con il concetto di Riforma. Croce è alieno dalle etichette periodizzanti,  che servono per i manuali scolastici e non per accrescere il sapere, per cui ritiene che il Rinascimento sia un momento contingente, ma sempre presente nello spirito umano, non delimitabile in un periodo storico definito: è il confronto tra l’uomo e Dio, tra la centralità di uno spirito laico e la ricerca di un’essenza religiosa. Quindi il critico letterario che applica in azione la propria filosofia cerca nei testi minori tutta una serie di manifestazioni della persistenza della vita spirituale anche in un’epoca che può apparire di decadenza. 
Genovese ricorda la polemica di Croce con lo storico Jacob Burckhardt (Basilea, 1818 –1897) il grande teorico che costruisce il mito dell’uomo rinascimentale. Secondo Croce la storiografia di Burckhardt ha prodotto immaginazione, è priva di un metodo storico e costruisce racconti invece che approfondimenti. 

Croce riesce con questi saggi ad offrire ai propri lettori una serie di pagine esteticamente vive, che non sarebbero state altrimenti accessibili al pubblico, dato che di molti testi esistevano pochissime copie, intervenendo a volte sulle citazioni, modernizzandole e introducendo lemmi.

Io voglio che il lettore moderno li possa gustare senza intoppi e senza fastidi di sorta. 
Benedetto Croce
 

Alla rivista La Critica su cui originariamente escono tutti questi saggi, che hanno rivoluzionato il metodo stesso delli studi sulla letteratura, erano abbonate non solo le università, ma anche molte scuole e così questi autori dimenticati, o che godevano di fama negativa come Pietro Aretino, entrano nei licei italiani e nel nuovo canone di letteratura.  

Gianluca Genovese è professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove è Delegato del Rettore alla Ricerca scientifica e Presidente del Corso di laurea in Lingue e culture moderne. Coordina il curriculum “Digital Transition for Heritage” del Dottorato di ricerca nazionale in “Heritage Science”. È stato Visiting professor nell’Università di Varsavia, ed è socio dell’Accademia Pontaniana.
È stato borsista dell’Istituto Italiano di Studi Storici fondato da Benedetto Croce; del filosofo ha curato l’edizione di due carteggi (Carteggio B. Croce - G. Laurini, Napoli, 2005; Carteggio B. Croce - don G. De Luca, Roma, 2010) e, per l’Edizione Nazionale, i 3 voll. dei Poeti e scrittori del pieno e del tardo Rinascimento (Napoli, 2022).
Collaboratore dell’Istituto della Enciclopedia italiana, è stato redattore responsabile di tutte le voci di letteratura della Treccani Trevolumi (Roma, 2007). Si è occupato prevalentemente della cultura del Rinascimento, studiando il rapporto tra libro di lettere e autobiografia moderna (La lettera oltre il genere, Roma-Padova, 2009), indagando la fortuna popolare dell’Orlando furioso (Le vie del Furioso, Napoli, 2017), fornendo le prime edizioni critiche e commentate del Trattato della poesia lirica e delle Lezioni sulla Poetica d’Aristotele di Pomponio Torelli (Parma, 2008 e 2017). Per la collana Ricciardi «La letteratura italiana» ha curato, con Emma Giammattei, Il racconto italiano della Grande guerra. Narrazioni, corrispondenze, prose morali (Roma, 2015). Ha curato con Andrea Torre il volume Letteratura e arti visive nel Rinascimento (Roma, 2019) e con Emilio Russo il volume Rinascimento digitale. Percorsi, progetti, esperimenti (Roma, 2021).