Franco Cardini. L'identità dell'Europa

La forza di una cultura di pace 

Nel video lo storico Franco Cardini, intervistato a Fano il 24 giugno 2023, dove ha ricevuto il Premio Passaggi, parla dell’identità culturale dell’Europa e risponde ad una domanda sull’attualità dell’Umanesimo. 

Le radici dell’Europa sono molteplici, quella cristiana è importante anche perché il cristianesimo ha in qualche modo informato di sé l’ultimo periodo dell’Impero romano ma noi siamo figli anche di molte altre cose, l'Europa nasce come una realtà non realmente omogenea. 
Alla radice interna che è quella ebraica se ne sovrappone un’altra esterna che è quella islamica. 


La natura identitaria dell’Europa è fondata sul fatto che nessuna identità è perfetta, impermeabile alle altre, ma tutte sono continuamente in via di trasformazione e di questa realtà si può fare una sintesi attraverso la storia delle singole componenti. 

La forza dell’Europa sta nel suo essere una costellazione di diversità, per cui evidentemente i tentativi di omogeneizzazione sono sempre destinati più o meno a fallire o se riescono sono destinati ad andare contro la natura profonda dell'identità europea.

Noi abbiamo subito per decenni un processo di americanizzazione, che in parte abbiamo metabolizzato e in parte abbiamo finito per ritenere qualcosa di estraneo a noi. La civiltà americana come civiltà della frontiera, della libertà dell’individuo assoluto è un elemento che non è entrato nella cultura europea, perché il concetto europeo di libertà è un concetto sociale, la libertà è quella che ci fa essere persone.

Il mondo europeo resta legato ad elementi di solidarietà basati non solo su un’interrelazione formale giuridica, ma proprio sull’integrazione spirituale tra esseri diversi. Per questo l’Europa è probabilmente adatta a diventate una cerniera tra il mondo occidentale e quello orientale, tra un mondo fondato sull’avere e sulla volontà di potenza e una serie di mondi fondati su altri valori: noi siamo nel mezzo e tendiamo a mediare.  


Oswald Spengler alludeva nel Tramonto dell’Occidente a un blocco euroamericano in un mondo in cui la cultura americana si riteneva ancora subalterna a quella europea. Oggi non è più così, il mondo attuale ha bisogno di una forza di mediazione tra l’occidente americano e l’oriente che ha scoperto valori di socialità.

L’Europa si trova nel mezzo e ha nella sua storia le caratteristiche necessarie per mediare tra due modelli che sono destinati o a convivere o a confliggere e la forza che può insegnare loro a convivere risiede ancora nella cultura europea, che per essere una vera cultura europea dovrebbe essere una cultura di pace, di pace attiva, intesa come creazione di valori nuovi. 


Franco Cardini, nato a Firenze il 5 agosto del 1940, è professore emerito di Storia medievale. Tra i suoi numerosi libri si ricordano: La vera storia della Lega lombarda (1991); Noi e l'Islam: un incontro possibile? (1994); Alla corte dei papi (1995); L’avventura di un povero crociato (1997); Gerusalemme (2012); L'appetito dell'imperatore. Storie e sapori segreti della Storia (2014); entrambi nel 2015, Andare per le Gerusalemme d'Italia e Un uomo di nome Francesco; nel 2016, Il califfato e l'Europa. Dalle crociate all'ISIS: mille anni di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri, L'Islam è una minaccia. Falso!, Onore e Samarcanda. Un sogno color turchese; nel 2017, Dunkerque. 26 maggio-4 giugno 1940: storia dell'operazione Dynamo (con S. Valzania), La congiura. Potere e vendetta nella Firenze dei Medici (con B. Frale) e La Via della Seta. Una storia millenaria tra Oriente e Occidente (con A. Vanoli); Andalusia (2018); Praga (2020); nel 2021, Le dimore di Dio. Dove abita l'eterno e L'avventura di un povero cavaliere del Cristo; Le vie del sapere (2023). Per i suoi studi ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Dal 1994 al 1996 è stato membro del Consiglio d’amministrazione della RAI. È stato fondatore della rivista Percorsi, collabora con il quotidiano Avvenire e dal 2012 fa parte del comitato scientifico della rivista Eurasia.