Filippo Moretti. Fede e ragione

Il problema della conoscenza di Dio

Nel video Filippo Moretti parla della questione, centrale nella filosofia medievale, se sia possibile una teologia naturale oltre alla teologia rivelata, ossia se sia possibile per gli uomini conoscere Dio con la ragione unita alla fede. 

Il fine della fede è per noi di pervenire alla comprensione di ciò che crediamo, così come chi ha una conoscenza meno elevata, quando raggiunge la scienza di chi possiede un sapere più elevato, arriva a comprendere o sapere ciò che prima si limitava soltanto a credere. 

Tommaso d’Aquino, Commento al libro di Boezio sulla Trinità

 

A codesta conoscenza di Dio, in qualche modo possiamo arrivare anche noi: infatti dagli effetti noi arriviamo a conoscere che Dio esiste, che è causa degli altri esseri, che è superiore a tutti e distinto da tutte le cose. Questo è il limite estremo e perfettissimo della nostra conoscenza in questa vita. Come si esprime Dionigi, “noi ci uniamo a Dio come a uno sconosciuto” (De Mystica Theol., cc. 1, 2). Ciò avviene perché di lui sappiamo “ciò che non è”, mentre rimane ignoto del tutto quello che egli è. E, per mettere in evidenza l’ignoranza di questa sublimissima cognizione, è detto nella Scrittura a proposito di Mosè, che “egli si avvicinò alla caligine in cui Dio risiede” (Es., XX, 21).

Tommaso d’Aquino, Somma contro i gentili

 

Sono fanciulli coloro che si affidano solo ai sensi; ed è lo stesso Aristotele, alla fine degli Analitici posteriori, e in molti altri luoghi, a riconoscere che i loro principi sono assunti dal senso e dall’esperienza dei sensi [...]. Ma il “bastone” della croce “allontana” questa stoltezza insegnandoci ad assumere i principi della fede, che sono al di sopra del senso.

Pietro di Giovanni Olivi, La lettura dei libri dei filosofi




Filippo Moretti consegue il titolo di Dottore in Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele con una tesi su “L’ente e l"essenza in Tommaso d’Aquino” con relatore il prof. M. Cacciari. Studioso del pensiero dei Padri della Chiesa e di Teologia medievale, viene proclamato Dottore Magistrale in Filosofia del Mondo Contemporaneo presso la medesima università con una tesi su “Il pensiero di Dio. L’analogia nella teologia occidentale” sempre sotto la direzione del prof. M. Cacciari. Dal 2017 è segretario della consulta scientifica di Ek.statica. Ha compiuto gli studi dottorali presso la Facoltà di Teologia di Lugano e l’Università Vita-Salute San Raffaele, concludendoli con una tesi su “Teologia dell’ascendenza a Dio come potenziale umano necessario e punto di adattamento della discendenza salvifica di Dio”. Già Cultore della Materia in Filosofa della religione presso il San Raffaele di Milano, ha attualmente un contratto di insegnamento nell’ambito di Filosofia teoretica presso l’Università Telematica Pegaso, dove insegna “Filosofia dei legami sociali e dinamiche di comunità”. È docente di “Etica filosofica” presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Crema-Cremona-Lodi-Pavia-Vigevano. È autore di: Lettera di Aristotele ad Alessandro, 2017; Là dove finisce la parola, 2019; Il pensiero di Dio. L’analogia nella teologia occidentale, 2020; Tradire Dante. Riflessioni sull’enigma del male a partire dalla Commedia dantesca; Alterità e prossimità di Dio, 2023.