Massimo Cacciari. Metafisica concreta

Sui rapporti fra filosofia e scienza

Nel video Massimo Cacciari, intervistato il 30 maggio 2024 a Napoli, nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, parla del suo libro Metafisica concreta, pubblicato nel 2023 da Adelphi.

Metafisica: ecco la parola davanti alla quale ognuno, più o meno, si affretta a fuggire come davanti a un appestato.
Hegel

Nel libro ripercorro la storia del rapporto tra filosofia e scienza, dai classici del pensiero antico, attraverso i classici del moderno, fino alla discussione epistemologica contemporanea, cercando di mostrare come certi significati tradizionali che si attribuiscono al termine metafisica siano del tutto fuorvianti.  

La metafisica non ha niente a che vedere con i discorsi su un altro mondo, sull’aldilà, ma all’opposto riguarda la cosa, l’essente in quanto tale, ossia come indagare l’essente a prescindere dalle sue diverse definizioni che riguardano le particolari discipline scientifiche o filosofiche. 
La metafisica significa interrogare ulteriormente rispetto alla dimensione che è propria del determinabile e dell’osservabile, sia per quanto riguarda la cosa in quanto tale, sia per quanto riguarda l’essente che siamo noi. 

Non tutto ciò che non è dicibile con l’esattezza delle proposizioni scientifiche è tout court indicibile, ma, come ammettono anche i grandi scienziati, è descrivibile. Per esempio la coscienza è qualcosa che non è osservabile con esattezza scientifica ma è descrivibile con esattezza relativa.  


La metafisica è una ricerca intorno all’essente in quanto l’essente dà costantemente alla nostra osservazione aporie, è costituito dall’aporia.  

Questo problema viene rimosso nella filosofia contemporanea anche perché la filosofia “si arrende” di fronte al linguaggio altamente formalizzato della ricerca scientifica. 

La sfida è comprendere l’intrinseca relazione con la scienza che è propria dell’atteggiamento filosofico e l’intrinseca natura filosofica della scienza contemporanea.  

Possiamo dire, un po’ provocatoriamente, che i grandi filosofi contemporanei, i grandi rivoluzionari nel campo della visione del mondo e del pensiero, sono stati i fisici, che, a partire da Einstein, hanno anche saputo riconoscere i limiti della ricerca scientifica:

la scienza è tale se riconosce i propri limiti, altrimenti diventa una teoria del tutto che non può esistere.  

Massimo Cacciari è professore emerito di Estetica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e membro dell’Accademia dei Lincei. Ha svolto attività politica ed è presente nel dibattito pubblico, dopo essere stato co-fondatore e co-direttore di alcune delle riviste che hanno segnato la vita politica, culturale e filosofica italiana tra gli anni ’60 e ’90. Ha rivolto la sua attenzione alla crisi dell’idealismo tedesco e dei sistemi dialettici, valorizzando la critica della metafisica occidentale propria di Nietzsche e di Heidegger e seguendo la genealogia del pensiero nichilistico nei classici della mistica tardo-antica, medievale e moderna. Si è occupato di filosofia teoretica, politica e di estetica, indagando anche le questioni relative al diritto. Ha ricevuto diversi riconoscimenti e ha tenuto lezioni, corsi e conferenze presso numerose università e istituzioni europee. Tra le sue opere recenti: Dell’Inizio (Torino 1990, 2001 4a ed.); Ama il prossimo tuo (con Enzo Bianchi, Bologna 2011); Il potere che frena (Milano 2013); Labirinto filosofico (Milano 2014); Filologia e filosofia (Bologna 2015); Re Lear. Padri, figli, eredi (Caserta 2015); Occidente senza utopie (con Paolo Prodi, Bologna 2016); Generare Dio (Bologna 2017); La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo (Torino 2019); Elogio del diritto (con Natalino Irti e un saggio di Werner Jaeger, Milano 2019); Il lavoro dello spirito (Milano 2020); La città. Nuova edizione (Rimini 2021); Paradiso e naufragio (Torino 2022). È componente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.