Armando Massarenti. Come siamo diventati stupidi

Una immodesta proposta per tornare intelligenti 

Nel video Armando Massarenti, intervistato in occasione della XII edizione del Festival Passaggi, parla del suo libro Come siamo diventati stupidi. Una immodesta proposta per tornare intelligenti, pubblicato nel 2024 da Guerini e Associati, che ha presentato a Fano con con la critica letteraria Carolina Iacucci e con il Direttore di Passaggi Festival Giovanni Belfiori


Negli ultimi decenni, il principale vettore dell’intelligenza – un pensiero critico basato su un sapere solido, aperto e antidogmatico – è diventato merce sempre più rara tra i cittadini delle nostre società industrializzate, persino tra coloro che hanno conseguito una laurea. E se fosse proprio il «politicamente corretto», con i suoi annessi e connessi, ad aver contribuito a offuscare la nostra intelligenza? Insieme a Internet è tra i principali sospettati. Dal 2004 si è verificata un’inversione di tendenza, dopo un secolo di ascesa, del celebre «effetto Flynn» che misura l’intelligenza. Che cosa è successo? Mentre in rete si accentuano polarizzazione, tribalismo e esibizionismo morale, nelle università americane, con riverberi su quelle nostrane, censori di destra e di sinistra si contendono il terreno. A farne le spese è ciò che di più prezioso ci ha regalato la civiltà: il liberalismo politico e la capacità di elaborare un pensiero autonomo.

Un esercizio filosofico che porta per mano il lettore, convincendolo sempre di più ad evitare una serie di trappole che fanno sì che segua troppo passivamente le sirene della stupidità, del pregiudizio e del luogo comune. 

Fanfare, bandiere, parate. Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica.
Leo Longanesi 

 

Il saggio è una forma letteraria, che ha delle sue caratteristiche peculiari, un continuo tenere accesa l’attenzione, incuriosire e usare molto l’ironia che ci permette di vedere più mondi possibili.  

Il politicamente corretto, con tutte le buone intenzioni con cui è iniziato, ha creato una serie di censure, incredibilmente efficaci, spesso sotterranee e lo si vede molto bene nelle facoltà umanistiche delle università americane, dove le varie identità oppresse, che giustamente rivendicano diritti, diventano come delle enclave chiuse, che si offendono per un nonnulla, per cui non è più possibile discutere di nessun argomento. 


Armando Massarenti, caporedattore de Il Sole 24 Ore, giornalista culturale e filosofo della scienza, ha scritto molti libri e vinto numerosi premi, tra cui il premio filosofico Castiglioncello (nel 2007 con Il lancio del nano) e il premio nazionale per la divulgazione scientifica del Cnr (nel 2021 con La pandemia dei dati, scritto con Antonietta Mira). È membro del comitato scientifico per il Museo educativo sulla moneta e l’economia della Banca d’Italia. Il tema del pensiero critico è uno dei leitmotiv dei suoi libri, tra cui Il filosofo tascabile (2009), Dizionario delle idee non comuni (2010), Istruzioni per rendersi felici (2014), Metti l’amore sopra ogni cosa. Una filosofia per star bene con gli altri (2017). Con Paolo Legrenzi ha scritto La buona logica. Imparare a pensare (2015) e L’economia nella mente (2016).