Gennaro Carillo. Il fondo magico della realtà
Il cinema visionario da Federico Fellini a David Lynch
Federico Fellini, Luis Buñuel e David Lynch hanno in comune la fortuna rara di essere diventati un aggettivo, felliniano, bunueliano, lynchiano, la stessa fortuna capitata a Kafka con l’agettivo kafkiano. Anche chi ha una conoscenza minima di Kafka sa perfettamente a che cosa corrisponda una situazione kafkiana, così come chi conosce poco Fellini sa cosa sia una scena felliniana. È difficile spiegarlo, ma sappiamo tutti che cos’è. Questi grandi maestri hanno tutti e tre una peculiare idea della realtà, non accettano la realtà così com'è, ma usano il cinema come dispositivo per perforarla, per aprire un varco nella realtà e guardare oltre questo varco, al di sotto della realtà.
Gennaro Carillo è professore ordinario di Storia del pensiero politico nel Dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove insegna anche Storia della filosofia e Filosofia teoretica. Nel Dipartimento di Architettura della Federico II insegna Filosofie della polis. Condirettore del festival Salerno Letteratura, è il curatore dei cicli Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell'antico (al MANN di Napoli), Scena mitica (Parco Archeologico di Pompei), Gli ozi di Ercole (Parco Archeologico di Ercolano). Ha tenuto corsi presso la Scuola Superiore della Magistratura. È membro del comitato scientifico della Fondazione Idis-Città della scienza. Ha scritto su Vico, la storiografia antica, i tragici e i comici greci, Platone, Balzac, Simone Weil. Ha interpretato Socrate, Platone e Vico per il programma di Radio 3 Rai "Tutta l'umanità ne parla". Ha partecipato al documentario "Dentro Caravaggio".Napoli è una città nella quale il pensiero nasce magico e questo è un tema che viene da un grandissimo filosofo napoletano del XVIII secolo, Giambattista Vico, il quale riteneva che la superstizione non fosse l'opposto del pensiero, ma fosse il pensiero al suo stato nascente. Il pensiero nasce magico e poi evolve verso forme più razionali, conservando sempre dentro di sé il retaggio della magia. Tutto questo in fondo Paolo Sorrentino prova a trasfonderlo nel suo cinema.